Biblioteca dell'Accademia dei Concordi - Rovigo           

Biblioteca dell'Accademia dei Concordi - Rovigo

Presentazione

L'Accademia dei Concordi nasce intorno al 1580 per iniziativa del nobile rodigino Gaspare Campo che, sull'esempio di quanto stava accadendo in altre parti d'Italia, aveva preso l'abitudine di riunire nel proprio palazzo gli eruditi locali per discutere di letteratura, arte e musica. A questi convegni è dato presto un ordinamento scritto per volontà del figlio di Gaspare, Alessandro, che nel 1648 ottiene dal podestà e capitano di Rovigo l'approvazione del primo statuto.
Dalla fondazione alla fine del Seicento l'istituzione è al centro di una vivace attività culturale e nel 1739 grazie all'interessamento del presidente (principe) Lodovico Campo, ottiene il riconoscimento ufficiale da parte della Repubblica di Venezia. Durante i primi cinquant'anni del secolo XVIII gli interessi dei soci si allargano tanto da abbracciare discipline fino ad allora trascurate quali l'astronomia, la fisica, la chimica, la meccanica, il diritto, l'agricoltura; nasce così l'Istituto delle scienze e, nel 1768, nel rispetto delle disposizioni del Senato Veneto, si procede alla istituzione della Società di Agraria. Alla fine del secolo XVIII si progetta il palazzo accademico su disegno di Sante Baseggio, celebre architetto locale; i lavori termineranno solo nel 1814 a causa delle difficili vicende storiche.
Cresce il dialogo con la municipalità che darà origine, a partire dal 1836, all'organico rapporto tra Accademia e Comune di Rovigo. Biblioteca e Pinacoteca si aprono così al pubblico in una nuova logica di collaborazione con gli enti locali. La Concordiana da allora diventerà sempre più il punto di riferimento per le istituzioni, le associazioni, gli operatori culturali di Rovigo e del Polesine.
Il nome "Concordi" fu scelto per sottolineare la ricerca di accordo e condivisione fra i soci impegnati nel conseguire "la costante uniformità dei pareri" e l'unità di sentimenti. Lo stesso concetto di armonia e unità è sottolineato dallo stemma in cui il globo delle sfere celesti è disegnato secondo il sistema tolemaico e dal motto "Mens omnibus una est" che nel 1746 ha sostituito l'originario "Concordes musice volvuntur".
Oggi l'Accademia dei Concordi mette a disposizione del pubblico unabiblioteca di circa 300.000 titoli, una pinacoteca con più di400 opere (alcune molto note come il Cristo portacroce e la Madonna conBambino di Giovanni Bellini), e una interessante sezione archeologicacostituita da materiali di diversa natura e provenienza (collezioni diCamillo Silvestri e Giuseppe Valsè Pantellini).

Fondi manoscritti

I testi antichi sia a stampa che manoscritti sono distribuiti nei due Fondi Silvestriano e Concordiano.
Il Fondo Silvestriano altro non è che la biblioteca privata della famiglia Silvestri donata all'Accademia nel 1858 dagli ultimi discendenti, i conti Pietro e Girolamo. Conserva circa 35.000 opere a stampa compresi 200 incunaboli.
Fra i manoscritti meritano d'essere ricordati almeno il codice 212, noto con il titolo di Bibbia istoriata padovana, databile all'ultimodecennio del XIV secolo, e il codice 220 della seconda metà del XV secolo, contenente il trattato del rabbino Giuseppe Albo intitolato Sefer ha-'iqqarim (Libro dei principi) entrambi splendidamente miniati.
Nella biblioteca Concordiana, accresciuta tuttora da acquisti e donazioni, possiamo rintracciare la biblioteca privata dell'abate Giuseppe Gnochi ricca di 6.000 volumi, il cui ingresso èall'origine della comproprietà accademico-comunale (1836), e molte biblioteche private di soci accademici: ricordiamo almeno la "libreria" del vescovo di Capodistria Baldassare Bonifacio formata da circa 4.000 opere a stampa e 90 manoscritti per la maggior parte autografi e la biblioteca del canonico Luigi Ramello, comprendente, oltre a carte e fascicoli sciolti di interesse locale, più di 1300 autografi e circa 2000 opere a stampa di "autori patrii" e "opuscoli patrii".
Nel 1880 entrano nelle raccolte manoscritte anche 42 buste di "autografi" (per un totale di circa 21.000 pezzi) e 4.000 volumi dono del socio accademico Giovanni Durazzo.
Il codice più conosciuto è il Concordiano 39 contenente un volgarizzamento delle Epistole a Lucilio di Seneca della metàdel secolo XIV.
Oltre al patrimonio librario, presso il settore di consultazione del materiale antico, sono conservate una raccolta di disegni (202), una raccolta di stampe di vario argomento (957) e una collezione di carte geografiche (351).

Strumenti

Il materiale antico a stampa è accessibile attraverso lo schedario cartaceo che si trova nel settore reference (per la Concordiana) e attraverso il catalogo a volume (manoscritto, in 4 volumi) della Silvestriana che si trova presso il settore manoscritti e rari. Vi sono inoltre cataloghi speciali per gli incunaboli, i libretti d'opera, le pubblicazioni ufficiali, i periodici morti, le pergamene.
I manoscritti sono per la massima parte censiti nel terzo volume degli Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia di G. Mazzatinti, Forlì 1893 (inventario a cura di Giovanni Tambara); esistono poi i repertori per collocazione della Silvestriana, della Concordiana e di una sezione della Concordiana nota come "Miscellanea rodigina" (24 buste contenenti testi letterari, note e documenti per lo più di interesse locale).
Per le raccolte di autografi (lettere, ma anche poesie e, in misura assai minore, trattati di diverso argomento) si puòconsultare, oltre al già ricordato volume degli Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, un repertorio manoscritto nel quale sono registrati i mittenti (o gli autori) in ordine alfabetico, il numero dei pezzi e la collocazione (ms. Silvestriano o Concordiano).

Fondi catalogati in NBM

La raccolta di autografi del fondo Concordiano.

Bibliografia

L'Accademia dei Concordi di Rovigo, Vicenza 1972 (saggi di Neri Pozza, Ugo Ruggeri, Adriano Mazzetti).
G. Pietropoli, L'Accademia dei Concordi nella vita rodigina dalla seconda metà del sedicesimo secolo alla fine della dominazione austriaca. Cronaca con epilogo fino ai nostri giorni, Padova 1986.
Girolamo Silvestri 1728-1788. Cultura e società a Rovigo nel secolo dei lumi. Atti del Convegno, Rovigo 22-23 ottobre 1988, Rovigo 1993 (saggi di Gino Barbieri, Antonio Romagnolo, Enrico Zerbinati, Adriano Mazzetti, Pier Luigi Bagatin, Paolo Pezzolo, Maria Ludovica Mutterle, Giuseppe Gullino, Francesco Vecchiato, Giovanni Zalin, Luigi Contegiacomo).

I codici ricordati sono descritti in:

Bibbia istoriata padovana della fine del Trecento: Pentateuco, Giosuè, Ruth, a cura di Gianfranco Folena e Gian Lorenzo Mellini, Venezia 1962.
La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento, progetto e coordinamento scientifico Giordana Canova Mariani, catalogo a cura di Giovanna Baldissin Molli, Giordana Canova Mariani, Federica Toniolo, Modena 1999, 161-165.
Calligrafia di Dio. La miniatura celebra la parola, progetto e coordinamento scientifico Giordana Canova Mariani, catalogo a cura di Giordana Canova Mariani, Paola Ferraro Vettore, Modena 1999, 170-172.
Visibile parlare: la Bibbia istoriata padovana tra parola e immagine, [cdrom] progettazione e realizzazione software Dario Rigolin, testi di Paolo Pezzolo, Michela Marangoni, Maria Grazia Migliorini, Rovigo 1999.
Il trattato sui dogmi ebraici (Sefer ha-'iqqarim) di Yosef Albo. Il codice miniato dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, a cura di Michela Andreatta, Pier Luigi Bagatin, Giuliano Tamani, Treviso 2003.
Seneca, una vicenda testuale,a cura di Teresa De Robertis e Gianvito Resta, Firenze 2004, 248-249.

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Indirizzo

P.zza Vittorio Emanuele II, 14
45100 Rovigo
Tel. 0425 27991
Fax 0425 27993
E-mail:
concordi @ concordi.it
http://www.concordi.it/

Referenti

Settore antico:
Michela Marangoni
mmarangoni @ concordi.it

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