ms. 631           

Manuscript description

Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, ms. 631

1701-1750 · cart., guardie cartacee · cc. 1 + 36 + 1 (cartulazione a matita) · mm 15589 (c. 1).

Stato di conservazione: molto buono.

Legatura: 1701-1750; coperta in cartoncino.

Storia: sul piatto anteriore cartellino con l'indicazione "Biblioteca Bertoliana Manoscritti" e antica segnatura: "G.7.3.53 / Letteratura B.247"; sulla controguardia anteriore antiche segnature della Biblioteca Bertoliana: "I.2.4.11", depennata; "G.6.7.30", depennata, di mano di Andrea Capparozzo; "G.7.1.30", di mano di Vittorio Barichella.

Barichella, Vittorio <1830-1911> (Rumor, 1, 77-79).
Capparozzo, Andrea <1816-1884> (Rumor, 1, 347-351).

G.7.3.53 / Letteratura B.247 (Biblioteca XX secolo), G.6.7.30 (Camera G), G.7.1.30 (Camera G), I.2.4.11 (Camera I).

cc. 1r-31r
Autore: Anacreon <n. ca. 572 a.C.>.
Traduttore: Régnier-Desmarais, François Séraphin <1632-1713> (ABF I 880, 409-449; II 544, 408; IIS 86, 69; III 384, 307).
Titolo presente: Le poesie d'Anacreonte tradotte in verso toscano dall'abate Regnier Des Marais gentiluomo franzese (c. 1r).
Titolo uniforme: Anacreontea, DOC, 1, 109.
Titolo identificato: Le poesie d'Anacreonte tradotte in verso toscano, ed. Firenze 1695.
Primo testo inc. Vo’ cantar gli Atridi e Cadmo (c. 2r), expl. La mia cetra ha per tenore di cantar sempre d'amore (c. 2r); Anacreontea nr. 23.
Ultimo testo inc. Rare e sparse a brine algenti ho le chiome e neri i denti (c. 31r), expl. ma severa legge eterna tornar su niega e contende (c. 31r); Anacreontea nr. 52a.
Osservazioni: sono tutte le Anacreontee, anche se non nell'ordine moderno.
Bianche cc. 1v, 31v.

cc. 32r-33v
Autore: Anacreon <n. ca. 572 a.C.>.
Traduttore: Maganza, Giovanni Battista <ca. 1513-1586> (DBI, 67, 308-312).
Titolo presente: Traduzione dell'oda III d'Anacreonte, sopra amore, scritta in lingua rustica padoana da Magagnò (c. 32r).
Titolo uniforme: Anacreontea, DOC, 1, 109; DOC, 1, 109 nr. 33.
Testo inc. El me gallo sta notte g'haea cantò do botte, quando a sentì chiamare a l'usso, e tambarare. E saiu, ch'iera quello? Mo Amor, quel mal'osello (c. 32r), expl. E sgrignazzando po el disse, aldito ti aliegrate con mi, che'l me arco no g'ha male, se ben te habbia vù sta sbolzonà (c. 33v).
Bianche cc. 34r-36v.

Bibliografia non a stampa: A. Capparozzo, Inventario della Camera G. Manoscritti e qualche stampato prezioso, [seconda metà del sec. XIX], Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Archivio storico della Biblioteca civica Bertoliana, serie Strumenti di corredo, u.a. 50, c. 160r.

Fonti: Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-.
Le poesie d'Anacreonte tradotte in verso toscano dal sig. abate Regnier Desmarais gentiluomo franzese, Firenze, Jacopo Carlieri, 1695.
S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, Venezia 1905-1908.
Enciclopedia Dantesca, Roma 1970-1978.
Archivio Biografico Italiano, München 1987-.
Archives Biographiques Françaises, München 1989-2002.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.


Fondo: .
Lingue:

Catalogazione: Data creazione scheda: Data ultima modifica:

Footer links

Site sections

Catalogue

Project

Downloads

Site map


The texts and the images are exclusively for personal use and to didactic and research purpose, to condition that the source is cited. Use for commercial or profit purposes is not allowed.

Valid XHTML 1.0 Strict - Valid CSS - Level Triple-A conformance, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 - Section 508.

visitators since 1 marzo 2006.