2815           

Descrizione del manoscritto

Verona, Biblioteca civica, 2815

1475-09-20 (c. 166v, "Anno salutis humanae MCCCLXXV de XX septembris opus hoc Florentie consumatum est") · membr., caartacea la prima guardia anteriore, inserita in sede di rilegatura (pergamena bianca e liscia dal lato carne, ben levigata dal lato pelo, fori originari di manifattura a ccc. 18, 59, 110, con falci lunari a cc. 19 e 25, ottima fattura) · cc. 3 + 166 + 2 (guardie numerate, cartulazione moderna a lapis nel margine inferiore esterno del recto 1-166, cartulazione ad inchiostro bruno nel margine superiore esterno 1-16 che numera in cifre romane 10-16) · mm 204128 (c. 31), in ottavo.

Fascicolazione: 1-16 (10), 17 (6).
Rigatura: rigatura a secco, rigatura a colori le due carte di guardia posteriori.
Specchio rigato: mm 204×128 = 23 [134] 43×23 [75] 48 (c. 70).
Righe: righe 25, non utilizza il primo rigo.
Disposizione del testo: disposto a piena pagina.
Richiami: richiami verticali semplici nel margine inferiore interno del recto, in rosso alla fine del quarto fascicolo.
Scrittura e mani: scrittura umanistica di un'unica mano, che utilizza inchiostro nero, probationes calami moderne.
Stato di conservazione: buono; iniziali quasi del tutto scolorite a c. 66v e 75r, intere pagine sono state ricalcate nella precedente scrittura per scoloritura dell'inchiostro.

Decorazione: 1475; iniziali: filigranate, iniziali filigranate tracciate alternativamente in cinabro e azzurro, il motivo della filigrana si protende lungo il margine interno, rubricature.

Legatura: 1701-1800 (mm 210×132); assi in legno; coperta in pelle; decorata con una cornice d'oro e sul dorso con motivi geometrici dorati, cinque nervature.

Storia: il codice proviene dalla libreria Campostrini, come evidenzia l'etichetta posta nel margine superiore esterno del contropiatto anteriore, che riporta la vecchia collocazione "S.C. 10.7.279"; esso fu ufficialmente donato insieme agli altri codici di proprietà di Campostrini alla Biblioteca civica di Verona il 6 febbraio 1909 da Francesco, G. Antonio e Giulio Campostrini (cfr. Riva 1954); sul dorso in alto in oro su sfondo rosso "S.to Gio Crisostomo opuscoli", sotto in oro su sfondo nero data e luogo di copia "Firenze 1475" e ancora sotto in oro "codice" seguito da un tassello con l'attuale collocazione "2815". In alto a sinistra sulla coperta è incollata un'etichetta con l'attuale collocazione "Ms. 2815. Teol. S.C. 10.7.279". In alto destra sul contropiatto anteriore vi è un'etichetta con l'attuale collocazione "Ms. 2815. Teol. S.C. 10.7.279". Al centro del margine inferiore di c. 1r è impresso il timbro della biblioteca civica di Verona. A c. 166r è annotato a penna da mano posteriore "Lucreti celebri nate bononia / Dulcis spes anime et gratia quies". A c. 166v sottoscrizione "Anno salutis humanae M.CCCCLXXV / d(e) XX septembris opus hoc Florentie / consumatum est h(oc) die autem mer/curii hora vero diei XVIII Laus ho/nor imperium (et) gloria sit omnipo/tenti jhesuschristo per infinita secu/lorum secula amen / omnium rerum / vicissi/ tudo / est ".

Campostrini, Giovanni Antonio <1792-1846> (Riva 1954, 139-141).

Firenze.

S.C. 10.7.279 (S.C.).

cc. 1r-61v
Autore: Johannes: Chrysostomus <santo; 349-407> (DOC, 2, 1120).
Titolo presente: Liber compunctione de core (c. 1r).
Titolo identificato: Ad Demetrium de compunctione cordis, CPG 4308; PG, 47, 393-410.
Testo inc. Quando io considero o beato Demetrio tu si importuna mente et si spesso (c. 1r), expl. cibo de inextricabile et immortale fiamma (c. 61v).

cc. 61v-126v
Autore: Johannes: Chrysostomus <santo; 349-407> (DOC, 2, 1120).
Titolo presente: De reparatione lapsi (c. 62r).
Titolo identificato: Ad Theodorum lapsum, CPG 4305; PG, 47, 277-316.
Testo inc. Quis dabit capiti meo aquam et oculis meis fontem lacrimarum (c. 62r), expl. piu si buon mutamento riceverai (c. 126v).

cc. 126v-165v
Autore: Johannes: Chrysostomus <santo; 349-407> (DOC, 2, 1120).
Titolo presente: Niuno homo po esser offeso se non da se stesso (c. 126v).
Titolo identificato: Quod nemo laeditur nisi a se ipso, CPG 4400; PG, 52, 459-480.
Testo inc. Io so che ad qualunque più grossi et che ardentemente desiderano le illecebre della vita (c. 127r), expl. da se medesimo non è offeso (c. 165v).

Fonti: Patrologia Graeca, ed. J.-P. Migne, Paris 1857-1886.
Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Roma 1929-.
F. Riva, Della libreria di G.A. Campostrini e di una ventina di mss. passati alla Comunale veronese, in "Atti e memorie della Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona", 129 (1954), 139-157.
M. Geerard, Clavis Patrum Graecorum, Turnhout 1974-1987.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.


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