Greci 6           

Descrizione del manoscritto

Roma, Biblioteca nazionale centrale, Greci 6

0876-0925 (c. 1: 1101-1200) · membr., guardie cartacee · (+ Matrit. gr. 4626) · cc. 3 + 168 + 2 (c. 1: proveniente da un codice liturgico del secolo XII, contenente una parte di Menologio [commemorazione di s. Vincenzo e s. Teodoro Studita]; leggermente più grande del resto del codice, misura mm 247x190, ed i lembi inferiore e laterale esterno sono stati ripiegati all'interno; 29 linee di scrittura; disposizione del testo ad una colonna di scrittura; la c. III è numerata I e costituisce il foglio di guardia anteriore più antico rispetto agli altri due; la c. di guardia posteriore I è numerata 168; la numerazione delle carte è eseguita a matita e collocata nell'angolo superiore esterno di ciascuna carta; dopo c. 46 il numerale 48 è stato corretto in 47; dopo f. 50 c'è il f. 50a) · mm 233168 (c. 17r), mm 247190 (c. 1r).

Fascicolazione: 1x7 (7), 1x9(16), 15x8 (135), 2x9 (159), 1x8 (167); la c. 1 [di dimensioni maggiori rispetto agli altri] è aggiunta al ternione costituito da cc. 2-7 e il suo tallone si trova proprio dopo c. 7), c. 8 non ha riscontro e il suo tallone si trova dopo c. 16; c. 144 attualmente è legata al fascicolo 18, tanto che il suo tallone si trova prima di c. 136, ma in origine costituiva la prima carta del fascicolo 19, di cui porta la segnatura ιθ), c. 151 attualmente è legata al fascicolo 20 ed il suo tallone si trova dopo c. 159, ma in origine costituiva l'ultima carta del fascicolo precedente, infatti la segnatura del fascicolo 20 si trova a c. 152, Κ). Considerate le manomissioni della fascicolazione (c. 1 inizia con il lato pelo; c. 8 inizia con il lato pelo; ricostruzione dei fascc. 18 [136-143], 19 [144-151], 20 [152-159]) si può affermare che i fascicoli iniziano con il lato carne e rispettano la regola di Gregory.
Segnatura dei fascicoli: presente sia nell'angolo superiore esterno della prima carta recto sia nell'angolo superiore esterno dell'ultima carta verso di ciascun fascicolo, eseguita con inchiostro marrone sbiadito, e di epoca posteriore alla realizzazione del manoscritto: Β (9r, 16v), Γ (17r, 24v), Δ (25r, 32v), Ε (33r, 40v), ς (41r, 48v), Ζ (49r, 55v), Η (56r, 63), Θ (64r, 71v), Ι (72r, 79v), ΙΑ (80r, 87v), ΙΒ (88r, 95v), ΙΓ (96r, 103v), ΙΔ (104r, 111v), ΙΕ (112r, 119v), Ις (120r, 127v), ΙΖ (128r, 135v), ΙΗ (136r, 143v), ΙΘ (144r, 151v), Κ (152r, 159v), ΚΑ (160r); in alcune carte una mano ha aggiunto in minuscola, nel margine superiore interno della prima carta recto di alcuni fascicoli, informazioni relative alla segnatura dei fascicoli, la cui scrittura però risulta molto sbiadita: c. 9r, Β δεύτερον τοῦ α"; 17r, Γ τοῦ α"; 64r, Ι' τοῦ πρώτου θ; 72r, Κ τοῦ αλφἅβιτα; 88r, μ" τοῦ α'.
Foratura: nelle carte in cui si è conservata (lungo il margine laterale esterno per le righe orizzontali e nei margini superiore ed inferiore per le righe verticali) è stata eseguita in un solo tempo, dal primo all'ultimo foglio, a fascicolo chiuso: sistema 1 Jones.
Rigatura: eseguita a secco; cc. 1-95, tipo 20C2 Leroy; cc. 96-167, tipo 00C2 Leroy; in tutte le carte il sistema è 2 Leroy (a volte le righe sono state ripassate anche nella direzione opposta a quella della rigatura originaria).
Specchio rigato: c. 17r: mm 31 [172] 30 x 19 / 3 [50 / 14 / 49] 3 / 30; c. 96r: mm 30 [178] 30 x 14 [55 / 14 / 53] 34.
Righe: ll. 33 / rr. 33.
Disposizione del testo: una colonna di scrittura per pagina; nella maggior parte delle pagine si ha la sensazione che l'impaginaizone sia su due colonne, in quanto a sinistra è scritto il lemma e spostato più a destra c'è lo scolio.
Scrittura e mani: c. 1rv: minuscola informale, sec. XII; cc. 2r-167v, minuscola attribuibile ad una sola mano che ha variato la propria tipologia grafica: nella maggior parte dei fogli ha usato una “minuscola antica oblunga”, ma soprattutto nella parte finale del codice (cc. 154-167) ha utilizzato una minuscola informale leggermente inclinata a destra; inoltre, in alcune pagine questo stesso copista ha usato la maiuscola ogivale inclinata (cc. 3v, 80rv, 103v-104r, 124v-124r, 154v-155r) con scarso grado di inclinazione.
Sigilli e timbri: nelle cc. Ir e 167v c'è il timbro ovale della Biblioteca Nazionale di Roma.
Frammenti: la c. 1 è un frammento proveniente da un codice liturgico del sec. XII, contenente una parte di Menologio.
Stato di conservazione: un restauro del codice ha risarcito diverse lacune materiali localizzate soprattutto nella parte interna, lungo la costa di rilegatura dei fascicoli; la legatura, eseguita in occasione del restauro, ha provocato il disordine di alcuni fascicoli; in alcuni fogli l'inchiostro è sbiadito.

Decorazione: 0876-0925 (la decorazione è molto scarna e si riduce ad alcune piccole strisce ornamentali, realizzate con la ripetizione di semplici motivi geometrici, con lo stesso inchiostro del testo, per segnalare l'inizio dei testi (cc. 3r, 4r, 41v, 63r, 79v, 80v, 103v, 124v, 125r, 154v); le lettere iniziali di ciascun lemma sono maiuscole di modulo ingrandito rispetto al testo (nelle cc. 4-79r); da f. 80v, invece, le lettere iniziali non vengono più distinte e sono minuscole; la scrittura distintiva per i titoli e le Ipotesi introduttive dei libri omerici (cc. 80rv, 103v-104r, 124v-124r, 154v-155r) è una maiuscola ogivale inclinata); iniziali: semplici.

Legatura: 1701-1800; assi in cartone; coperta in cuoio marrone; dorso liscio, sul quale è incollato un talloncino con su scritto “Mss. Greci 6”; stesso talloncino è incollato nell'angolo superiore esterno del contropiatto anteriore.

Storia: a c. IIIr si trovano, scritte con inchiostro di colore marrone, le seguenti indicazioni: «Coll. Ocom. Soc. Jesu Cat. Insc.» e «ex bybliotheca Mureti».

Lascaris, Constantinus <1434-1501> (DOC, 2, 1201).
Muret, Marc Antoine <1526-1585> (ABF I 772, 305-358; IIS 74, 351; III 342, 202-203).

c. 1rv
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo uniforme: Menologium, in greco, Allacci, 82; commemorazione di s. Vincenzo e s. Teodoro Studita.

c. 2rv
Titolo identificato: Vita Homeri VI, T.W. Allen, Homeri opera, 5, Oxford 1912, pp. 250-253.

c. 3rv
Titolo elaborato: Segni di Aristarco.
Titolo presente: Τὰ παρατιθέμενα τοῖς Ὁμηρικοῖς στίχοις Ἀριστάρχια σημεῖα. Άναγκαῖον γνῶναι τοὺς ἐντυγχάνοντας (c. 3r).

cc. 3v-4r
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem A, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 1.1.1-1.1.10.

cc. 4r-41r, 42r-79r, 80v-103v, 104r-124v, 125r-154v, 155r-167v
Titolo identificato: Scholia in Iliadem [= D scholia], DOC, 2, 973; libri A-Z (fino al v. 373); cfr. van Thiel 2000, pp. 8-10.

c. 41rv
Autore: Gregorio: di Nazianzo <santo, 329-390 ca.> (GCAL, I, 330-332).
Titolo elaborato: Sentenze varie.
Titolo presente: Τοῦ Θεολόγου Γρηγορίου εἰς ἑαυτὸν μετὰ Μάξιμον· γνῶμαι (c. 41r).

cc. 41v-42r
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem B, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 2.1.1-2.2.15.

c. 79rv
Autore: Gregorio: di Nazianzo <santo, 329-390 ca.> (GCAL, I, 330-332).
Titolo presente: τοῦ Θεολόγου (c. 79r).
Titolo identificato: Orationes, DOC, 2, 867; Or. 10 (In seipsum ad patrem et Basilium magnum); PG 35, 828.5-25.

c. 79v
Autore: Gregorius: Nazianzenus <santo; 329/30-389/90> (DOC 1, 859-869).
Titolo presente: Περί δοξολογίας· τοῦ Θεολόγου (c. 79v).
Titolo identificato: Carmina dogmatica 1-38, CPG 3034; Hymnus vespertinus.

c. 80rv
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem Γ, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 3.1.1-3.2.18.

cc. 103v-104r
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem Δ, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 4.1.1-4.2.11.
Osservazioni: a c. 103v ll. 4-7 testo inserito tra due strisce ornamentali, trascritto da Tamilia 1902, p. 227.

cc. 124v-125r
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem E, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 5.1.1-5.2.12.

cc. 154v-155r
Titolo identificato: Hypothesis in Iliadem Z, ed. C.G. Heyne, Homeri Ilias, Oxford 1834, hypothesis 6.1.1-6.2.5.

Bibliografia a stampa: D. Tamilia, Index codicum Graecorum qui Romae in Bybliotheca Nationali olim Collegii Romani adservantur, in "Studi italiani di filologia classica" 10 (1902), 223-236 (= Catalogi codicum Graecorum qui in minoribus bibliothecis Italicis asservantur, II, accuravit et indices adiecit Ch. Samberger, Lipsiae 1968, 347-360), qui 226-227.
P. Canart, Le livre grec en Italie méridionale sous les règnes Normand et Souabe: aspects matèriels et sociaux, in "Scrittura e Civiltà", 2 (1978), 103-162, qui 141.
F. Montanari, Studi di filologia omerica antica, Pisa 1979 (Biblioteca di studi antichi, 19), qui 43-75.
G. Cavallo, Lo specchio omerico, in "Mélanges de l'Ecole Française de Rome", 101.2 (1989), 609-627, qui 610-611.
S. Lucà, Il Diodoro Siculo Neap. B.N. gr.4* è italo greco?, in "Bollettino della Badia greca di Grottaferrata", XLIV (1990), 33-79.
S. Lucà, Scritture e libri della “scuola niliana”, in: Scritture, libri e testi nelle aree provinciali di Bisanzio, Atti del convegno (Erice, 18-25 settembre 1988), a cura di G. Cavallo, G. de Gregorio e M. Maniaci, Spoleto 1991, pp. 319-387, qui 386 n. 316.
T. Martínez Manzano, Constantino Láscaris. Semblanza de un humanista bizantino, Madrid 1998.
H. van Thiel, Die D-Scholien der Ilias in den Handschriften, "Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik" 132 (2000), 1-62, qui 8-10.
S. Lucà, Dalle collezioni manoscritte di Spagna- Libri originari o provenienti dall'Italia greca medievale, in "Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici", 44 (2007), 38-96.
F. Pontani, Sguardi su Ulisse: la tradizione esegetica greca all'Odissea, Roma 2011, qui 145-146, 186, 204, 403.
G. Macedo, Formes et fonctions de l'astérisque dans les papyrus littéraires grecs et latins, «Segno e Testo», 9 (2011), pp. 3-29.
A. Chryssostalis, Recherches sur la tradition manuscrite du Contra Eusebium de Nicéphore de Constantinople, Paris 2012.
G. De Gregorio, Spigolature dai codici greci della Biblioteca Nazionale di Roma: un volume della fine del XVI secolo fra Collegio Greco e Collegio Romano (Fondo Greci 13), in: "Sit liber gratus, quem servulus est operatus": studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90. Compleanno, a cura di P. Cherubini e G. Nicolai, Città del Vaticano 2012 (Littera Antiqua, 19), 1059-1090.
F. Pontani, L'Homère de Pléthon, in "Scriptorium", 67 (2014), 25-48, qui 39-40.
S. Lucà, La produzione libraria, in Byzantino-Sicula VI. La Sicilia e Bisanzio nei secoli XI e XII. Atti delle X Giornate di Studio della Associazione Italiana di Studi Bizantini (Palermo, 27-28 Maggio 2011), Quaderni del Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici "Bruno Lavagnini" 18, Palermo 2014, pp. 131-174, qui 160 n. 107.

Fonti: L. Allacci, De libris ecclesiasticis graecorum, dissertationes duae..., Parisiis 1645.
G. Graf, Geschichte der Christlichen Arabischen Literatur, 5, Città del Vaticano 1944-1953.
Archives Biographiques Françaises, München 1989-2002.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.


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