Gr. II, 179 (=1052)           

Descrizione del manoscritto

Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, Gr. II, 179 (=1052)

0926-0975 · membr., guardie cartacee (c. 296 cartacea) · cc. 2 + 304 + 2 (le guardie all'inizio e alla fine appartengono alla legatura; numerazione delle carte, eseguita a matita in numeri arabi, collocata nell'angolo superiore esterno, da 1 a 303; dopo c. 39 c'è la numerazione 39bis) · mm 401282 (c. 64).

Fascicolazione: 1-38x8 (303: dopo c. 39 c'è la numerazione 39bis); i fascicoli iniziano con il lato carne e rispettano la regola di Gregory.
Segnatura dei fascicoli: non è osservabile; la rifilatura ha eliminato le tracce della segnatura.
Foratura: è osservabile solo nei margini superiore ed inferiore.
Rigatura: eseguita a secco; sistema 1; tipo Muzerelle 2-2-22/0/0/C (K 20C2 Leroy Sautel).
Specchio rigato: c. 64r: 38 [300] 63 × 34 / 15 [69 (34) 72] 10 / 48.
Righe: righe / linee 38.
Disposizione del testo: due colonne di scrittura.
Scrittura e mani: una sola mano ha vergato tutto il testo, con una minuscola "bouletée" elegante, con asse leggermente inclinato a sinistra (cfr. Agati 1992, 43, 46-47).
Stato di conservazione: c. 55 presenta una cucitura nel margine inferiore; a c. 18 è stato tagliato tutto il margine inferiore; a c. 198 è stato tagliato tutto il margine laterale esterno.

Decorazione: 0926-0975; iniziali maggiori, all'inizio delle singole omelie, sono figurate, istoriate ed ornate, eseguite con colori rosso, azzurro, verde, giallo; iniziali minori, per segnalare le parti interne delle omelie, sono eseguite con lo stesso inchiostro del testo, con modulo ingrandito, a volte a doppia linea (in rari casi riempite di colore) (cfr. Furlan 1979, 35-39; Agati 1992, 43, 46-47; Madigan 1987, 205-220; Krause 2004, 156-158; Maayan-Fanar 2005, 119-131); Pyle (c. 1r) e fascette ornamentali ad intreccio sono eseguite con colori rosso, azzurro, verde, giallo; presenza di azzurro.

Legatura: 1701-1800 (sul dorso sei nervi sporgenti; nella seconda casella si trova scritto in oro "S. Jo, Chrys. Homil: in Epist: I ad Corinth:"); assi in legno; coperta in pelle; a centro dei piatti anteriore e posteriore si trova, impresso a secco, lo stemma del Monastero di S. Michele di Murano.

Storia: il codice, databile alla metà del X sec., risulta vergato da un solo copista su due colonne in una minuscola "bouletée" elegante, con asse leggermente inclinato a sinistra, lo stesso di altri due codici omiletici di grandi dimensioni, il Vat. Ottob. Gr. 14 e il Paris. gr. 654, definito "scriba I" (Agati 1992, 41); l'ornamentazione, coeva, consiste in una pyle iniziale (c. 1r) composta di motivi vegetali, simili all'edera, a cui seguono 28 iniziali, variamente distribuite ad incipit delle omelie, decorate con figure umane, motivi vegetali e zoomorfi dal disegno delicato e toccate da colori pastello (cfr. Furlan 1979, 35-39; Agati 1992, 46; Krause 2004, 156-158); iniziali minori segnalano le partizioni interne alle omelie, eseguite a inchiostro con modulo ingrandito, a volte a doppia linea, raramente riempite di colore; le ipotesi di localizzazione dell'atelier di produzione sono varie: Italia meridionale (Grabar 1972, 46-51), area costantinopolitana (Mioni-Formentin 1975, 52-53; Furlan 1978, 35-39; Madigan 1987, 205-220; Agati 1992, 46-49; Krause 2004, 156-158); per Madigan inoltre, scriba e decoratore coincidono, di diversa opinione Emma Maayan-Fanar (Maayan-Fanar 2005, 119-131). Nel margine superiore esterno di c. Ir si trovano due segnature marciane antiche: una riporta "LVIII.3" ad inchiostro (cancellata) e l'altra "LXXXVII.4" a matita; a centro di c. Ir si trova l'attuale segnatura ad inchiostro "Classis II Cod. CLXXIX"; a c. IIr si trova la segnatura marciana antica "Armad. LXXXVII.4" a matita; a c. 303v si trova una nota (XIV-XV sec.): ὁ ταπεινὸς ἀναγνώστης τῆς ἁγιωτάτης μητροπόλεως σηλυμβρίας ἀνδρέας ὁ ἀκροπολίτης; poco sotto la nota di un lettore di nome Teodoro: καὶ τήνδε τὴν βίβλον τοῦ σοφοῦ χρυσοστόμου θεώδορος ἀκέστωρ ταύτην ἀνέγνω; a c. 296r si trova una nota di possesso di Giovanni Plusiadeno (per la trascrizione vd. Mioni 1972, I.2, 108); a c. 1r, nell'angolo superiore interno, a inchiostro, lettera maiuscola dell'alfabeto latino "B" che accomuna il codice con altri codici marciani crisostomici, il Gr. II, 178 (=1051), che presenta in progressione la lettera "A" e il Gr. II, 180 (=934), che presenta la lettera "D", a indicare quindi l'appartenenza ad una probabile raccolta (cfr. Molin Pradel, Note, 18-19 e Molin Pradel, Katalog, 31). Il codice è appartenuto alla Biblioteca del Monastero di S. Michele a Murano; nel 1797 fu portato a Parigi; nel 1816 entrò nella Biblioteca Marciana.

Andreas <sec. 14.-15.> (anagnostes della metropoli di Selimbria).
Josephus: Methonensis <1429/30-1500> (DOC, 2, 1193).
Theodorus <medico>.

Marciana LVIII.3 inchiostro (Marciana), Marciana LXXXVII.4 matita (Marciana), Monastero di San Michele di Murano <Venezia> 895 (Monastero di San Michele di Murano <Venezia>).

cc. 1r-303v
Autore: Johannes: Chrysostomus <santo; 349-407> (DOC, 2, 1120).
Titolo uniforme: In epistulam I ad Corinthios argumentum et homiliae, DOC 2, 1132.


Bibliografia a stampa: A. Grabar, Les manuscrits grecs enluminés de provenance italienne (9.e-11.e siècles), Paris 1972, 46-51.
E. Maayan-Fanar, The Scribe as Artist in the Chrysostom Manuscript in Venice: Reconsideration, in "Scriptorium", 59 (2005), 119-131.
K. Krause, Die illustrierten Homilien des Johannes Chrysostomos in Byzanz, Wiesbaden 2004, 9, 35, 141, 156-158, 160, 168, 199.
S.P. Madigan, Three Manuscripts by the "Crysostom Initialer": the Scribe as Artist in the Tenth-Century Constantinople, in "Scriptorium", 41 (1987), 205-220.
G.B. Mittarelli, Bibliotheca codicum manuscriptorum Monasterii S. Michaelis Venetiarum prope Murianum, una cum Appendice librorum impressorum seculi XV, Venetiis, ex typographia Fentiana, 1779, 533.
E. Mioni, I manoscritti greci di S. Michele di Murano, in "Italia medioevale e umanistica", 1 (1958), 317-343, qui 340-341.
E. Mioni, Bibliothecae Divi Marci Venetiarum, Codices Graeci Manuscripti, I, Codices in classes a prima usque ad quintam inclusi, II, Classis II, codd. 121-198 - Classes III, IV, V, Indices, Roma 1972, 108.
E. Mioni – M. Formentin, I codici greci in minuscola dei sec. IX e X della Biblioteca Nazionale Marciana, Padova 1975, 52-53.
I. Furlan, Codici greci illustrati della Biblioteca Marciana, II, Milano 1979, 35-39.
M.L. Agati, La minuscola «bouletée», prefazione di P. Canart, Città del Vaticano 1992, 41, 43, 46-47.
M. Molin Pradel, Note su alcuni manoscritti greci della Staats- und Universitätsbibliothek di Amburgo, in "Codices Manuscripti", 34-35 (2001), 15-27, qui 18-19.
M. Molin Pradel, Katalog der griechischen Handschriften der Staats- und Universitätsbibliothek Hamburg, Wiesbaden, L. Reichert, 2002, 31.
San Michele in Isola - Isola delle conoscenza. Ottocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia. Mostra organizzata in occasione del millenario della fondazione della congregazione camaldolese. Catalogo a cura di M. Brusegan, P. Eleuteri, G. Fiaccadori, Torino 2012, 272.

Fonti: Patrologia Graeca, ed. J.-P. Migne, Paris 1857-1886.
Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Roma 1929-.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.
J.-H. Sautel, Répertoire de réglures dans les manuscrits grecs sur parchemin. Base de données établie par Jacques-Hubert Sautel à l'aide du fichier Leroy et des catalogues récents, Turnhout 1995.
D. Muzerelle, Pour décrire les schémas de réglure. Une méthode de notation symbolique applicable aux manuscrits latins et autres, in "Quinio", 1 (1999), 123-170.

Riproduzioni: micr. neg. 3060-3061, pos. 2300-2301; Mioni – Formentin 1975, tav. XXXVIII (c. 197v); ripr. digitale: cc. 2r, 3r.

(D.E: Orsini con autopsia del manoscritto 21 luglio 2011; revisione e D.I.: Lugato 2012 (redatta scheda per mostra S. Michele) e 2014, per adeguamento alla Guida per la descrizione dei mss greci in NBM ).


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