It. V, 43 (=5860)           

Descrizione del manoscritto

Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, It. V, 43 (=5860)

1449-10-15 (c. 145r) · cart., guardie membranacee (e false guardie cartacee descritte con la legatura) · cc. 1 + 145 + 1 (numerazione moderna, a numeratore) · mm 210147 (c. 2). [Tav v. 1, 2]

Filigrana: in quarto; tre monti entro cerchio del diametro di mm 30 circa con visibile una contromarca (numero romano o scritta) al margine della c. 36; dalla c. 50 circa testa di bue del tipo Briquet 14455 e seguenti, con mal rilevabile la possibile presenza di estensioni superiori. Ultimo fascicolo torre dalla parte superiore del tipo Briquet 15870.
Fascicolazione: fascicoli regolari, con cambio di schema dalla c. 121: 1-10 (12), 11-12 (10), 13 (formato di 3/2, ossia di un fascicolo di 6 carte privo dell'ultima).
Rigatura: a colore, forse piombo, ineguale, con visibili le sole righe di giustificazione portate sino a tutti i margini e le rettrici principale portate sino a tutti i margini esterni.
Righe: schema incostante, per circa da 27 a 39 linee di scrittura, che cominciano a volte sopra, a volte sotto la riga rettrice superiore. Non visibile la rigatura interna allo specchio.
Disposizione del testo: specchio unico.
Richiami: il sistema, costante, potrebbe essere frutto di un ordinamento sistematico del manoscritto; i richiami si trovano al centro del margine inferiore dell'ultima carta dei fascicoli, poche lettere in orizzontale, tra due segni ondati a eccezione di quello alla c. 36v che sta tra due punti e di quello alla c. 72v che sta tra un punto e una linea ondata.
Scrittura e mani: scrittura umanistica alla greca, dovuta forse a più mani dalle caratteristiche strettamente omogenee. Rubricazioni e capilettera accurati, del medesimo ambito e mani; lungo il testo le maiuscole sono toccate di giallo.
Stato di conservazione: margini macchiati soprattutto nella prima parte; c. 1 con margine esterno fragile, e inferiore tolto.

Decorazione: 1449; iniziali: ornate, 1r I: al margine drago con cappello; 5r N: entro riquadro, fogliata e testina di drago come terminale; 108v Q dalla coda formata da drago; 2 disegni (cc. 70v: eremita tentato dal demonio in forma di femmina; 72r: l'angelo che porta il pane all'eremita), 2 minuscoli disegni illustrativi del testo vicino, tracciati a inchiostro (diverso da quello della scrittura) sui margini rispettivamente inferiore ed esterno; opera dei copisti e rubricatori, i capilettera, che si possono ritenere più disegnati a inchiostro e minio che miniati, sono veneziani come la scrittura, con motivi a piccoli draghi: una ultima derivazione da quelle forme di lettere e di droleries usate da Cristoforo Cortese ad esempio nel ms 86 della Biblioteca Antoniana di Padova. A minio sono eseguiti, per lo più accuratamente, anche i capilettera minori messi ad ogni capitolo.

Legatura: 1701-1777 (verosimilmente realizzata per i Camaldolesi di San Michele); assi in cartone; marmorizzata, con dorso in pelle; una falsa guardia anteriore cartacea, e una posteriore, coniugate alle controguardie.

Storia: le mani che si susseguono nella copia del testo si presentano omogenee. Si tratta della umanistica 'alla greca' che si usò nelle cancellerie di Palazzo e negli ambienti colti veneziani intorno a Francesco Barbaro, Leonardo Giustinian e Guarino Veronese, verso il termine della prima metà del Quattrocento, e proprio intorno all'ambiente umanistico di San Michele (Barile 1994). Nelle maiuscole sono presenti la O a due cerchi, la M alla greca; nelle minuscole, la g a riccio come nella grafia di Michele Selvatico, la a dalla pancia piccola e abbassata. Dopo l'explicit, e il "gratias Deo. AMEN" le scritte rubricate si dispongono a triangolo "qui fenise il secondo libero de vita patrum lo quale se chiama Paradiso. Laus Deo et pax omnes", "chi a scrito questo libero dio per sua misericordia lo riceva nella sua santa gloria"; nello stesso luogo, fra i triangoli detti, compaiono una scritta con lettere incluse che non è stata interpretata: si vedono le lettere "OLPISO [oppure LOPISO] OTTEV [oppure QTTE e segno di abbreviazione].G.M." seguita da fregio, e in minuscola a inchiostro "fuit in tempore MoCCCCo XLVIIII die.XV. mensis octubris f." (c. 145r). Un tale stile è testimoniato anche nella chiesa di San Michele, nell'iscrizione relativa alla reliqua della Croce ora nota nella sola incisione settecentesca (Barile 1994, 122). Nell'analisi dei manoscritti con l'opera del Cavalca condotta da Delcorno 2000, 465-466, 517, 575, si sottolinea come il testo risulti diffuso nella famiglia camaldolese: "un ruolo notevole nella diffusione ebbero sicuramente i Carmelitani e i Camaldolesi" (p. 516) e nell'eremo di Camaldoli il testo risulta presente sin dalla metà del Trecento; all'interno della tradizione complessa delle Vite il presente manoscritto Vz7 viene inserito nella famiglia alfa. Le guardie originali, di pergamena spessa, sono bianche a eccezione di un "1" scritto a inchiostro alla base del recto di quella anteriore, e di un "2" scritto a inchiostro a rovescio al verso di quella posteriore. Le antiche collocazioni fisiche marciane si leggono scritte a inchiostro sulla controguardia anteriore "LXV.8." cassata, LXIII.5*" cassata, e "CIII.1.". Sulla stessa controguardia è applicato l'ex libris fotolitografico marciano "MCM".

G. M..
Monastero di S. Michele di Murano <Venezia> (Corner, 637-645; AP, Monastero di S. Michele di Murano ).

Venezia.

S. Michele 129 (Convento di San Michele in Isola <Venezia>), Marciana CIII.1 (Marciana), Marciana LXIII.5* (Marciana), Marciana LXV.8 (Marciana).

cc. 1r-145r
Autore: Cavalca, Domenico <1270-1342> (DBI, 22, 577-586).
Titolo presente: La vita di sancti Padri (c. 1r).
Titolo identificato: Vite dei santi padri, ed. C. Delcorno, Firenze 2009.
Prologo inc. Inperò che, come scrive miser sancto Gregorio (c. 1r).
Testo inc. Nel tempo di Decio e Valeriane inperatori (c. 5r).
Testo expl. credendossi poi fare pacto con Dio, con alcune lemosine che danno (c. 145r).
Osservazioni: Prologo (c. 1rv, trascritto da Mittarelli 1779, 1215) seguito dalla tavola dei 67 capitoli della parte I (cc. 1v-4r); parte I delle Vite (cc. 5r-107r); tavola dei 35 capitoli della parte II (cc. 107r-108r); parte II delle Vite (cc. 108v-145r). Analisi del testo in Delcorno 2000.

Bibliografia a stampa: G.B. Mittarelli, Bibliotheca codicum manuscriptorum Monasterii S. Michaelis Venetiarum prope Murianum, una cum Appendice librorum impressorum seculi XV, Venetiis, ex typographia Fentiana, 1779, 78, 360, 503, 836, 1215-1222.
C. Frati-A. Segarizzi, Catalogo dei codici marciani italiani, 2: Classi IV e V, Modena 1911, 282-283.
Monasteri benedettini nella laguna veneziana, catalogo di mostra a cura di G. Mazzucco, Venezia 1983 [mostra tenutasi presso la Biblioteca nazionale Marciana], 74.
C. Del Corno, La tradizione delle "Vite dei Santi Padri", Venezia 2000, 465-466, 517.
L. Merolla, La biblioteca di San Michele di Murano all'epoca dell'abate Giovanni Benedetto Mittarelli. I codici ritrovati, Manziana (Roma) 2010, 107-108.
San Michele in Isola - Isola delle conoscenza. Ottocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia. Mostra organizzata in occasione del millenario della fondazione della congregazione camaldolese. Catalogo a cura di M. Brusegan, P. Eleuteri, G. Fiaccadori, Torino 2012, 278-279 (cat. S. Marcon).

Fonti: Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-.
F. Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, Padova, Stamperia del Seminario, G. Manfrè, 1758.
C.M. Briquet, Les filigranes. Dictionnaire historique des marques de papier dès leur apparition vers 1282 jusqu'en 1600. A facsimile of the 1907 edition with supplementary material contributed by a number of scholars, ed. by A. Stevenson, Amsterdam 1968.
E. Barile, Littera antiqua e scritture alla greca. Notai e cancellieri copisti a Venezia nei primi decenni del Quattrocento, Venezia 1994.
D. Cavalca, Vite dei santi padri, edizione critica a cura di C. Delcorno, Firenze 2009.
Monastero di S. Michele di Murano <Venezia> in: Archivio possessori, Biblioteca nazionale Marciana (24 febbraio 2021).


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