Orientale 190 (= 136)           

Descrizione del manoscritto

Venezia, Biblioteca nazionale Marciana, Orientale 190 (= 136)

1666-1668 (a stampa cc. 1-8: 1668) · cart., guardie cartacee · cc. 2 + 71 + 1 (a stampa cc. 1-8; cartulazione a matita, recenziore, nell'angolo superiore esterno di ciascun recto) · mm 200155 (cc. 9-71), mm 191154 (cc. 1-8). [Tav v. 1, 2]

Filigrana: la filigrana (cc. 9r-70v), sempre al centro della legatura, raffigura la lettera “W” sormontata da una corona con tre perle sul bordo, non identificata (Pelusi, 2008, 148).
Fascicolazione: 1-16(4), 17(2), 18(4).
Segnatura dei fascicoli: soltanto nella parte a stampa (cc. 1-8), in lettere latine poste al centro del margine inf. del verso delle prime 3 (A-A3) e delle ultime 3 (B-B3, ma B3 è erroneamente segnato A3]) carte del quaterno.
Rigatura: a secco.
Specchio rigato: 185x115.
Righe: 27 (cc. 1-8); 35 (cc. 9v-39r); 29 (cc. 41r-65v).
Disposizione del testo: a piena pagina.
Richiami: soltanto nella parte a stampa (cc. 1-8), allineati con il margine inferiore destro di ogni recto e verso.
Scrittura e mani: nòtragir, di mano unica (cc. 9v-39r); latina corsiva, di mano unica (cc. 41r-65v); a fini distintivi è usato inchiostro rosso.
Sigilli e timbri: a c. 1r timbro tondo blu della Biblioteca con stemma del regno d'Italia (casa Savoia) e legenda: "R. Biblioteca Marciana Venezia".
Stato di conservazione: ottimo, lievi restauri dalla parte del taglio dei primi fogli e alcuni fogli rifilati nel margine inferiore.

Legatura: 1959; assi in cartone; coperta in tutta pelle castano chiara; punzonature agli angoli; i piatti sono inquadrati entro una doppia rifilatura impressa; al centro del piatto anteriore è impresso un motivo decorativo a croce, formato da 5 punzoni (Pelusi, 2008, 146); restauro: Nel 1959 il codice fu restaurato da Carlo Orlandini (Uluhogian 2010, 392); invertiti i quadranti della coperta.

Storia: il manoscritto, in armeno, polacco e latino, fu esemplato da copista ignoto a Leopoli (Lviv), in occasione della rappresentazione della tragedia armena "Il martirio di santa Ripsima" ("Martirosut'iwn s. Hṙip'simēi", 1884-1886), il 9 aprile 1668, presso il Pontificio Collegio Armeno retto dai PP. Teatini (Saint Martin, 1923, 22-39). Non si conoscono le vicende per cui il codice giunse da Leopoli a Venezia, nella Biblioteca dei Teatini di San Nicolò da Tolentino, dov'era conservato con segnatura 21-C-4 (Pelusi, 2008, 146) e da dove, in seguito alle soppressioni delle corporazioni religiose con il decreto napoleonico di Compiègne del 23 aprile 1810, nel 1811, entrò nella Biblioteca Marciana (Zorzi 1987, 362-363). Sulla controguardia anteriore è incollata un'etichetta cartacea con la segnatura e la provenienza: "Mss. Orientali N. 190, provenienza: Teatini di S. Nicola da Tolentino, Collocazione 136". Sul primo foglio di guardia recto è presente a penna l'annotazione "Teatini", di mano di Jacopo Morelli (Pelusi 2008, 147) e timbro tondo blu della Biblioteca con stemma del regno d'Italia (casa Savoia) e legenda: "R. Biblioteca Marciana Venezia"; sul verso del medesimo foglio, di mano del sec. 17 (Pelusi 2008, 147): "Tragedia nabozna". C. 8v, a stampa: "Acta in Collegio pontificio Armeno, sub directione clericorium regularium, vulgo Theatinorum, apostolicorum missionarium. Leopoli. Anno D.ni 1668. Mense [spazio segnaposto] die. [spazio segnaposto]" (Uluhogian 2010, 392, legge "mense dic."). Sul dorso, nel terzo compartimento dalla testa, etichetta cartacea - danneggiata lungo entrambi i morsi - riportante la segnatura del manoscritto: "Biblioteca Marciana 136".

Biblioteca Nazionale Marciana <Venezia>.
Morelli, Jacopo <1745-1819> (DBI, 76, 628-631; AP, Morelli, Jacopo).
Orlandini, Carlo <sec. 20.> (restauratore).
Teatini (ACOLIT, 2, 840).

Convento dei Teatini di San Nicolò da Tolentino <Venezia> (Corner, 407-415).
Pontificio Collegio Armeno <Leopoli> (Blažejovskyj, 1975, 109-162).
Pontificio Collegio Armeno <Leopoli> (Blažejovskyj, 1975, 109-162).

Teatini 21-C-4 (Biblioteca dei Teatini di San Nicolò da Tolentino <Venezia>).

cc. 1r-8v
Titolo identificato: Swięta Rypsyma Panna y Męczenniczka. Albo Tyrydat przemieniony. Tragedia nabozna. Z rożnych Historyków Láćińskich y Ormiańskich wyjęta. Wierszámi Ormianskiemi, á Intermedyami Polskiemi złożona, BP III, t. 24, 243.
Sommario inc. Antiprolog Wypravvuie Słavva (c. 1r), expl. Epilogus. Gabriel Mysyrowicz, idem qui supra (c. 8v).
Osservazioni: c. 1r titolo presente uguale al titolo identificato; a c. 8v, nel colofone in latino, sono presenti i segnaposto relativi a mese e giorno, da completarsi manualmente al momento della rappresentazione; nel presente esemplare la data non è stata eseguita (Pelusi, 2008, 147). opuscolo a stampa contenente il sommario in lingua polacca della tragedia armena - con prologo, intermezzi e antiepilogo in polacco - "Martirosut'iwn srboyn Hŕip'simēi" (Martirosut'iwn s. Hŕip'simēi, 1884-1886), con riportati in latino i nomi dei personaggi e dei rispettivi interpreti.
Bianca c. 9r.

cc. 9v-39r
Autore: Alek'sianos <sec. 17.-18.> (Ալեքսիանոս; Tašean, 1895, 959).
Titolo presente: Մարտիրոսութիւն Սրբոյն Հռիփսիմէի. Թրակետիայ (c. 10r).
Titolo identificato: Martirosut'iwn srboyn Hṙip'simēi, Bazmavep (1884), 329-336 (1885), 33-38, 118-123, 211-217 (1886), 35-43.
Testo inc. Հստատեալ է, մայր, ոչ յաւտէ փաղչիմ: զոր հրամայեալ էր անստեղծ փեսայնիմ (c. 10r), expl. քոց կամիմք հետեւիլ ա(ստուա)ծահաճոյ կամաց եւ հնազանդիլ քո ս(ուր)բ հրամանաց: (c. 39r); la c. 9v riporta, in armeno, i nomi dei personaggi della tragedia.
Osservazioni: tragedia in cinque atti, prima rappresentazione teatrale in armeno (Zekiyan, 1996, 534, 545). Nonostante la supposizione di Saint Martin, il quale individua nell'autore del testo il teatino Louis-Marie Pidou de Saint Olon (Saint Martin, 1823, 23), orientalista e superiore del Pontificio Collegio Armeno di Leopoli dal 1669 al 1678 (Petrowicz, 1950, 323), è più probabile che la paternità del dramma sia da attribuire al teatino Alek'sianos, che, in una copia della tragedia conservata nel ms. 486 della biblioteca dei PP. mechitaristi di Vienna, compare come scriba e autore del testo nonché "rettore del Seminario del monastero armeno a Lvov" (Tašean, 1895, 959-960, nr. 486). Si noti tuttavia che tra il 1667 e il 1669 il Collegio Armeno di Leopoli non ebbe formalmente alcun superiore, e che fu comunque il Pidou a occuparsi della sua direzione anche prima della sua nomina ufficiale a superiore dell'istituto (Petrowicz, 1950, 231-232). Il padre Alek'sianos, dunque, potrebbe essere uno dei vardapet armeni che nel Collegio si occupavano di insegnare la lingua armena agli alunni (Petrowicz, 1950, 218).
Bianche cc. 39v-40v.

cc. 41r-65v
Titolo elaborato: Prologo, quattro intermezzi e antiepilogo in polacco alla tragedia armena Martirosut'iwn srboyn Hṙip'simēi.
Testo inc. Fama quae e collibus Romae evolat in Theatrum (c. 41r), expl. Odstąpił swych bałwanów kjary przeklęty (c. 65v); didascalie e titoli interni al testo in latino.
Bianche cc. 66r-70.

Bibliografia non a stampa: Biblioteca Nazionale Marciana, Codices Arabici, Turcici, Persici, et Sinenses, Coptici et Armeniaci, Hebraici Indici ac Syriaci, etcaet. 1795- (manoscritto, in uso), 26r-27r.
G. Veludo, Codices orientales Bibliothecae ad D. Marci Venetiarum, 1877, Biblioteca nazionale Marciana, inventario manoscritto, c. 27r nr 183.

Bibliografia a stampa: W. Chomętowski, Dzeije teatru polskiego od najdawniejszych czasów do 1750 roku, Warszawa, 1870, 81-84.
K.J.T. Estreicher-S. Estreicher, Bibliografia polska, Warszawa, 1883, 8 nr 330.
L. Bernacki, Notatki do dziejów teatru w daine Polsce. Dwa dyalogi ormiańskie z r. 1668 i 1669: ś. Rypsyma i ś. Pulcherya, in “Pamjętnik literacki” 9 (1910), 276-280.
F. Macler, Notices de manuscrits arméniens vus dans quelques bibliothèques de l'Europe centrale, in "Journal Asiatique", s. XI, t. II (1913), 559-686, 583-586.
S. Pigoń, Z dzejów teatru szkolnego w Polsce w. XVII (O teatrze alumniatu ormiańskiego w Polsce), in “Pamjętnik literacki” 35 (1938), 72-103.
Roma-Armenia, catalogo della mostra a cura di C. Mutafian, Roma 1999, 328 nr 11.18.
S. Pelusi, Un codice marciano armeno-polacco e l'unione degli armeni di Leopoli con la Santa Sede, in: Humanistica Marciana. Saggi offerti a Marino Zorzi, Milano 2008, 139-148, 146-148.
G. Uluhogian, Catalogo dei manoscritti armeni delle biblioteche d'Italia, Roma 2010, 391-393, 96.

Fonti: Bibliografia Polska, część III, Kraków 1891-.
Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-.
F. Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, Padova, Stamperia del Seminario, G. Manfrè, 1758.
M.J. Saint Martin, Analyse d’une tragédie arménienne, représentée à Léopol, en Pologne, le 9 avril 1668, in “Journal asiatique”, t. II (1823), p. 22-39.
Martirosut'iwn srboyn Hṙip'simēi, in "Bazmavep" (1884), 329-336 (1885), 33-38, 118-123, 211-217 (1886), 35-43.
H. Tašean, C'owc'ak hayerēn jeṙagrac' matenadaranin Mxit'areanc' i Vienna / Catalog der Armenischen Handschriften in der Mechitaristen-BIbliothek zu Wien, Vienna 1895.
G. Petrowicz, L'unione degli armeni di Polonia con la Santa Sede: 1626-1686, Roma 1950.
D. Blažejovskyj, Ukrainian and Armenian pontifical seminaries of Lviv (1665-1784), Roma 1975.
Archivio Biografico Italiano, München 1987-.
M. Zorzi, La Libreria di San Marco. Libri, lettori, società nella Venezia dei Dogi, Milano, 1987.
B.L. Zekiyan, Gli armeni a Lvov e nei dintorni: un caso storico di integrazione differenziata, in: L'Ucraina del XVII secolo tra Occidente ed Oriente d'Europa. Atti del I Convegno Italo-Ucraino, 13-16 settembre 1994, Kyiv-Venezia 1996, pp. 530-555.
ACOLIT, 2, Ordini religiosi, Milano 2000.
S. Pelusi, Un codice marciano armeno-polacco e l'unione degli armeni di Leopoli con la Santa Sede, in: Humanistica Marciana. Saggi offerti a Marino Zorzi, Milano 2008, 139-148.
G. Uluhogian, Catalogo dei manoscritti armeni delle biblioteche d'Italia, Roma 2010.
Morelli, Jacopo in: Archivio possessori, Biblioteca nazionale Marciana (13 gennaio 2021).

Riproduzioni: Microfilm: Neg. Scat. n. 2381; Pos. Scat. n. 1911.

Recupero da catalogo

(Uluhogian, 2010, 391-393, nr. 96; integrazioni dal manoscritto).


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