1540-1610 · cart., guardie cartacee (aggiunte recentemente con il restauro) · cc. 1 + 160 + 1 (traccia di tre diverse cartulazioni: una antica, che per la posizione potrebbe essere anteriore all'assemblaggio del codice, cfr. c. 5; una a penna, probabilmente del XVIII secolo, da 1 a 160; la terza moderna con timbro in inchiostro nero da 1 a 161) · mm 285205 (c. 1).
Fascicolazione: 13 fascicoli, alcuni dei quali irregolari; per la complessa fascicolazione si veda Schiavon, Parole e cifre, in: Il libro del Sarto, 65. Scrittura e mani: quattro mani: le prime due del XVI secolo, assimilabili a scritture mercantesche di tipo usuale, si alternano dalla c. 1r alla c. 110v e da c. 140r a c. 160v e si trovano insieme alle cc. 5v e 40r; la terza mano, una minuscola corsiva, compare solo a c. 114v; la quarta, una italica, databile al 1575-1600, si trova alle cc. 121v, 122v, 123v, 125r, 149r (cfr. anche Schiavon, Parole e cifre, in: Il libro del Sarto, 65). Stato di conservazione: buono.
Decorazione: 1540-1590 (cfr. Mottola Molfino, Introduzione a un libro senza nome, in: Il libro del Sarto, 9-13); pagine: a penna e/o a pennello; presenza di azzurro.
Legatura: 1540-1610; tracce di legatura originale in cuoio; fibbia centrale in cuoio con chiusura in metallo apposta con il restauro; I resti della legatura originale, con chiusura a tasca di tipo orientale, sono stati recuperati e applicati su un supporto in cuoio azzurro verde; rinforzi sul dorso in cuoio (cfr. Schiavon, Parole e cifre, in: Il libro del Sarto, 65-72).
Storia: sulla controguardia anteriore sono incollate l'etichetta del restauro effettuato dalla Sovrintendenza Bibliografica per il Veneto Orientale e la Venezia Giulia e una incisione con lo stemma dei Savoia (più precisamente di Emanuele Filiberto o di Carlo Emanuele I), coronato e retto da due leoni rampanti e sormontato da angeli uscenti dalle nuvole che reggono l'insegna con il nome di Gesù raggiante e con i tre chiodi della Passione. Questa incisione ha indotto il Saxl a ipotizzare che "il manoscritto fosse in Piemonte alla fine del XVI secolo" (cfr. Saxl, Costumi e feste della nobiltà milanese, in: Il libro del Sarto, 31-55). Sulla controguardia posteriore sono incollati tre disegni e due incisioni del XVI secolo, raffiguranti s. Onorio e s. Antonio; a c. 6v il sarto si presenta come: "Ioanne Iacomo del conte": questo riferimento, come altri all'interno del codice, induce a collocare il sarto all'interno della Milano dei Borromeo (cfr. Schiavon, Parole e cifre, in: Il libro del Sarto, 66).
cc. 1r-160v Titolo presente: Raccolta di figure eroiche militari ed ecclesiastiche, padiglioni, paviglioni, enblemmi [sic] e disegni, la maggior parte miniati (c. 1r). Titolo elaborato: Il libro del Sarto, cfr. la bibliografia.
Bibliografia non a stampa: L. Perosa, Catalogo dei codici manoscritti della Biblioteca Querini-Stampalia, luglio 1883, Venezia, Fondazione Querini Stampalia.
Bibliografia a stampa: Le università dell'Europa, a cura di G.P. Brizzi, J. Verger, 2, Cinisello Balsamo 1991, 270. P. Thornton, Interni del Rinascimento italiano, 1400-1600, Milano 1992, 125-126 e 142-143. P. Venturelli, Milano 1577: il guardaroba di casa Borromeo. Alcune osservazioni, in "Archivio Storico Lombardo", 120 (1994), 445-461. Las tierras y los hombres del rey: Museo nacional de Escultura, palacio de Villena, Vallaloid, 22 de octubre 1998-10 de enero 1999, [s.l.], 1998, 77 e 347. P. Venturelli, Vestire e apparire: il sistema vestimentario femminile nella Milano spagnola, 1539-1679, Roma 1999, 157-170. Velluti e moda tra XV e XVII secolo, Museo Poldi Pezzoli, Milano 1999, 23-30. Grandezza e splendori della Lombardia spagnola, 1535-1701, Milano 2002, 102 e 128.
Riproduzioni: Il libro del sarto della Fondazione Querini Stampalia di Venezia: saggi di A. Mottola Molfino... [et al.], Modena 1987.
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