Greci 22           

Descrizione del manoscritto

Roma, Biblioteca nazionale centrale, Greci 22

1540-1560 · cart., guardie cartacee · cc. 3 + 48 + 1 (una numerazione coeva è stata eseguita per pagina, con inchiostro nero e in cifre arabe, collocata nell'angolo superiore esterno di ciascuna pagina, da 1 a 57 e da 78 a 118: dopo p. 57 la numerazione continua con il numero 78; una numerazione posteriore, per carte, è stata eseguita ad inchiostro, attualmente molto sbiadito e di difficile lettura, in cifre arabe, collocata nell'angolo inferiore esterno di ciascuna carta: da 1 a 49; una ulteriore numerazione moderna è stata eseguita per carte a matita, in cifre arabe, e collocata nell'angolo superiore esterno di ciascuna carta: da 1 (che costituisce la terza carta di guardia anteriore) a 51 (che costituisce la carta di guardia posteriore); bianca c. 1v; in questa sede si adotta quest'ultima numerazione per carte.) · mm 156112 (c. 5r).

Filigrana: vergelle orizzontali, filoni verticali; la filigrana, divisa tra i fogli, si trova nell'angolo superiore interno delle carte, ed è simile a Briquet nrr. 6298-6300 (Praga 1543-1548, Augsbourg 1554, Bruxelles 1551-1556: tra le varianti sim., Roma 1527-1566); è da osservare che queste filigrane rientrano tra quelle usate da Giovanni Onorio da Maglie nei suoi manoscritti (cfr. Agati., Giovanni Onorio, pp. 115-116); secondo De Gregorio, Spigolature, p. 1064 n. 16, la filigrana sarebbe “Flèche. Deux flèches en sautoir” con in cima una stella a sei punte, “frequently found in Rome in the 1540s” secondo Sotheby & Co., Bibliotheca Phillippica, p. 107, e risulta molto simile alla marca pubblicata come n. 8c in Agati, Giovanni Onorio, pp. 121, 131.
Fascicolazione: 1x3 (3: c. 3 è un foglio isolato incollato a c. 2), 1x5 (8: c. 8 è un foglio isolato incollato a c. 7), 1x4 (12), 1x8 (20), 1x4 (24), 1x8 (32), 1x4 (36), 1x8 (44), 1x6 (50); la c. 51 (guardia posteriore) attualmente è un foglio volante.
Segnatura dei fascicoli: rimane solo in una carta (4r), eseguita con inchiostro nero, nell'angolo inferiore esterno del recto: B.
Foratura: non è osservabile la foratura.
Rigatura: non è osservabile la rigatura.
Specchio rigato: c. 5r (blocco testo): mm 12 [114] 30 x 14 [58] 40.
Righe: ll. 27.
Disposizione del testo: una colonna di scrittura.
Scrittura e mani: una sola mano ha vergato tutto il testo del codice; questa scrittura è stata attribuita alla mano di Giovanni Onorio da Maglie (cfr. Trent'anni di acquisizioni cit., p. 44), ma non è presente nella monografia dedicata da M.L. Agati a questo copista (Giovanni Onorio da Maglie copista greco (1535-1563), Roma 2001).
Sigilli e timbri: sulla controguardia anteriore c'è il timbro sbiadito di Sir Thomas Philips; a c. 50v, margine inferiore esterno, c'è un timbro sbiadito di difficile interpretazione.
Stato di conservazione: buono stato di conservazione; la c. 51 (guardia posteriore) è un foglio volante, staccato dal corpo del codice.

Decorazione: 1540-1560; iniziali: semplici, eseguite con inchiostro rosso, e di modulo ingrandito; i titoli delle sezioni del testo, vergati in maiuscola, sono rubricati; in quasi tutte le carte, lungo il margine esterno (a volte costringendo ad accorciare alcune righe di testo), ci sono disegni di figure geometriche, eseguite con inchiostro nero, mentre le lettere che indicano le parti di queste figure sono eseguite con inchiostro rosso.

Legatura: 1601-1700; assi di cartone; coperta in pelle di colore marrone; i piatti non presentano decorazione; sul dorso ci sono tre nervi, e decorazioni in oro: su di esso, in oro, si trovano scritti il nome dell'autore e il titolo: “Heroni Geomet.”; restauro.

Storia: da alcune note manoscritte vergate nella carta di guardia IIr e nel contropiatto anteriore si ricostruisce la seguente storia: il codice fu donato il 23 ottobre 1644 da Claude Richard (1589-1644) al portoghese Don Gregorio Taumaturgo de Castelo Branco; alla morte di questo (1662), passò a Don Gaspar de Haro Y Gyzman, marchese di Liche, la cui biblioteca si disperse alla sua morte (1687); il 22 giugno 1691 fu venduto all'asta a Madrid al collezionista Johan Gabriel Sparwenfeld (1655-1727), ma nel 1695 era ancora venduto all'asta; nel 1828 fu acquistato a Parigi dal libraio Barrett e confluì nella collezione di Sir Thomas Phillips (all'interno del piatto anteriore si trova il suo timbro ed il numero 3882, che compare anche su un cartellino incollato sul dorso); il 21 novembre 1972 fu acquistato all'asta, presso Sotheby's di Londra, dal Ministero della Pubblica Istruzione per la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Secondo D’Aiuto, Graeca in codici orientali, p. 264 n. 92, il codice gr. 22 deve essere riconosciuto nella indicazione «Geometria di Ierone» in 8° copiato da Onorio da Maglie a cui si accenna nel carteggio fra Guglielmo Sirleto e Marcello Cervini; Agati, Giovanni Onorio, pp. 51-52, invece propone dubbiosamente altre identificazioni.

Giovanni Onorio: da Maglie <fl. 1535-1563> (Agati 2001).

cc. 2r-3r l. 8
Autore: Heron: Alexandrinus <2. sec. a. C. - 2. sec.?>.
Titolo identificato: Geodesia, TLG 559.15; J.L. Heiberg (ed.), Heronis Alexandrini opera quae supersunt omnia, 5, Leipzig 1914; ed. Heiberg, 5, § 1.1-1-19.
Testo inc. Σημεῖόν ἐστιν, οὗ μέρος οὐδέ (c. 2r), expl. τὰ μέρη μηδέτερα συμπίπτουσιν ἀλλήλαις (c. 3r).

cc. 3r l. 9 - 3v
Autore: Heron: Alexandrinus <2. sec. a. C. - 2. sec.?>.
Titolo identificato: Definitiones, DOC, 2, 930; J.L. Heiberg (ed.), Heronis Alexandrini opera quae supersunt omnia, 4, Leipzig 1903, § 133.1.1-133.3.10.
Testo inc. Τὰ δὲ τῆς μετρήσεως εἴδη εἰσὶ ταῦτα· τετράγωνα, τρίγωνα, ῥόμβοι (c. 3r), expl. κύκλον μετρούμενον τετράγωνα ἶσόν ἐστιν ἐμβαδοῖς κύκλων τεσσάρων (c. 3v).

cc. 4r l. 16-4v l. 5
Autore: Heron: Alexandrinus <2. sec. a. C. - 2. sec.?>.
Titolo identificato: Definitiones, DOC, 2, 930; J.L. Heiberg (ed.), Heronis Alexandrini opera quae supersunt omnia, 4, Leipzig 1903, § 136.1-136.16.
Testo inc. Εὕρηται ἡ γεωμετρία πρῶτον μὲν ἐκ τῶν Αἰγυπτίων (c. 4r), expl. οὗτοι γὰρ σύγχρονοι ἀλλήλοις ἦσαν (c. 4v).

c. 4r ll. 1-15
Autore: Heron: Alexandrinus <2. sec. a. C. - 2. sec.?>.
Titolo identificato: Geometrica, DOC, 2, 931; J.L. Heiberg (ed.), Heronis Alexandrini opera quae supersunt omnia, 4, Leipzig 1903, § 2.1.1-2.1.10.
Testo inc. Καθὼς ἡμᾶς ὁ παλαιὸς διδάσκει λόγος, οἱ πλεῖστοι τοῖς περὶ τὴν γῆν μέτροις (c. 4r), expl. εἰς πάντα ἄνθρωπον φιλομαθῆ περιῆλθεν ἡ χρεία (c. 4r).

c. 4v ll. 6-9
Titolo elaborato: Testo non identificato (l’explicit è vicino al testo di Strabone, Geographica, § 16.1.5.4-5).
Testo inc. ἰστοροῦσιν οἱ γεωγράφοι τῆς βαβυλῶνος (c. 4v), expl. τῶν μὲν μεσοπυργίων, πηχῶν ν, τῶν δὲ πυργίων ξ (c. 4v).

cc. 4v l. 10-50v
Autore: Heron: Alexandrinus <2. sec. a. C. - 2. sec.?>.
Titolo identificato: Geometrica, DOC, 2, 931; J.L. Heiberg (ed.), Heronis Alexandrini opera quae supersunt omnia, 4, Leipzig 1903, § 3.1.1-21.27.7, con alcune lacune.
Testo inc. Ἡ ἐπίπεδος γεωμετρία συνέστηκεν (c. 4v).

Bibliografia a stampa: Sotheby's London. Bibliotheca Philippica: Medieval manuscripts; New series: Seventh part: Catalogue of manuscripts... Day of sale: Tuesday 21 november 1972, London 1972, qui 106-109, nr. 569.
Trent'anni di acquisizioni. Catalogo della mostra (Biblioteca Nazionale Centrale, Roma, 16 dic. 1992 – 30 gen. 1993), Gaeta 1992, qui 44-45.
F. D’Aiuto, Graeca in codici orientali della Biblioteca Vaticana (con i resti di un manoscritto tardoantico delle commedie di Menandro), in L. Perria (a cura di), Tra Oriente e Occidente. Scritture e libri greci fra le regioni orientali di Bisanzio e l’Italia, Roma 2003, pp. 227-296, qui 264 n. 92, 291.
G. De Gregorio, Spigolature dai codici greci della Biblioteca Nazionale di Roma: un volume della fine del XVI secolo fra Collegio Greco e Collegio Romano (Fondo Greci 13), in: "Sit liber gratus, quem servulus est operatus": studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90. Compleanno, a cura di P. Cherubini e G. Nicolai, Città del Vaticano 2012 (Littera Antiqua, 19), 1059-1090, qui 1059-1060, 1063 n. 15.

Fonti: F. Hultsch, Metrologicorum scriptorum reliquiae, Lipsiae 1864.
J.L. Heiberg, Heronij Alexandrini Opera quae supersunt omnia, 4, Lipsiae 1912.
Repertorium der griechischen Kopisten 800-1600, Wien 1981-1997.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.
M.L. Agati, Giovanni Onorio da Maglie copista greco (1535-1563), Roma 2001.


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