Vall. B 22           

Descrizione del manoscritto

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Vall. B 22

1101-1150 (cc. 1r-18v, 24r-51v, 55r-99r, 100r-168v; le cc. 19r-23r sono attribuibili al sec. XIII; la c. 23v al sec. XIII-XIV; la c. 52rv al sec. XIII; le cc. 53r-54r al sec. XV; la c. 99rv al sec. XIV; le cc. 169r-180 al sec. XIII) · membr., guardie cartacee · cc. 5 + 180 + 1 (le prime tre cc. di guardia non sono numerate, mentre le altre due presentano una numerazione in numeri romani, nell’angolo superiore esterno, con inchiostro marrone, da I a II; il corpo del codice presenta una numerazione in cifre arabe, eseguita con inchiostro marrone, collocata nell’angolo superiore esterno, da 1 a 176: dopo c. 13 c’è la numerazione 13a, dopo c. 61 c’è la numerazione 61a, dopo c. 139 c’è la numerazione 139a, dopo c. 149 c’è la numerazione 149a; una moderna numerazione in cifre arabe è stata stampigliata con inchiostro nero, nell’angolo inferiore esterno, da 1 a 180 (nella presente scheda verrà seguita questa numerazione)) · mm 245166 (c. 19r), mm 310217 (c. 170r), mm 315232 (c. 100r) · palinsesto parziale.

Fascicolazione: 1x8 (8), 2x8 (16), 3x13 (29: in origine era un quaternione [cc. 17-18, 24-29], all’interno del quale dopo c. 18 è stato cucito un fascicolo di dimensioni più piccole, di 5 carte [19-23; in origine questo piccolo fascicolo era un ternione, a cui è stata tagliata la prima carta]), 4x8 (37), 5x8 (45), 6x7 (52: la c. 52 è stata aggiunta alla fine di un originario ternione), 7x2 (54), 8x3 (57: un binione a cui manca una carta, infatti c. 56 è un foglio isolato), 9x8 (65), 10x8 (73), 11x8 (81), 12x8 (89), 13x9 (97), 14x2 (99), 15x7 (106: c. 103 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 102-103), 16x8 (114), 17x8 (122), 18x8 (130), 19x8 (138), 20x8 (146), 21x9 (155: c. 155 è stata aggiunta all’originario quaternione), 22x6 (161), 23x4 (165), 24x3 (168: un originario binione a cui è stata tagliata l’ultima carta), 25x6 (174), 26x4 (178), 27x2 (180); i fascicoli iniziano con il lato carne e rispettano la regola di Gregory (salvo i casi segnalati nei quali sono state tagliate carte all’interno dei fascicoli).
Segnatura dei fascicoli: apposta in periodo posteriore, in numeri greci, con inchiostro marrone, al centro del margine inferiore dell’ultima carta dei fascicoli: α´ (8v), β´ (16v), γ´ (29v), ε´ (45v), ϛ´ (57v), ζ´ (65v), η´ (73v), θ´ (81v), ι´ (89v), ια´ (97v), ιβ´ (106v), ιγ´ (114v), ιδ´ (122v), ιε´ (130v), ιϛ´ (138v), ιζ´ (146v), ιη´ (154v), ιθ´ (162v: attualmente questa carta non costituisce più la fine di un fascicolo ma, a causa del restauro, la prima del fascicolo successivo).
Foratura: solo in alcune carte sono visibili i fori per le righe verticali, nel margine inferiore e superiore, e quelli per le righe rettrici orizzontali, nel margine laterale esterno; nella maggioranza dei casi i fori non sono visibili a causa dei danni subiti dal manoscritto.
Rigatura: cc. 1r-18v, 24r-50v, 55r-99r, 100r-168v: eseguita a secco; si alternano i sistemi 1, 3 e 4 Leroy – Sautel; il tipo è 40C2 Leroy – Sautel; cc. 17-23: non si osserva alcun segno di rigatura; alcune tracce di rigatura a secco compaiono solo su c. 18 (incisione diretta sul recto); cc. 169-180: eseguita a secco; il sistema è 4 Leroy – Sautel; il tipo è 00C2 Leroy – Sautel.
Specchio rigato: c. 100r: 33 // 234 // 48 x 20 / 6 // 76 / 22 / 56 // 4 / 21 / 5 / 22; c. 179r: 21 // 258 // 31 x 33 // 56 / 22 / 63 // 43.
Righe: c. 100r: rr. 34 / ll. 34; c. 170r: rr. 33 / ll. 43; c. 19r: ll. 33.
Disposizione del testo: una colonna di scrittura.
Scrittura e mani: Mano A, cc. 1r-18v, 24r-51v, 55r-99r, 100r-168v (sec. XII prima metà; ambito otrantino); Mano B, cc. 19r-23r (sec. XIII); Mano C, c. 23v (sec. XIII-XIV); Mano D, c. 52rv (sec. XIII); Mano E, cc. 53r-54r (= Ἀνδρέας Δαρμάριος, RGK III, 22 [= RGK I, nr. 13]; sec. XV); Mano F, c. 99rv (sec. XIV); Mano G, cc. 169r-180 (sec. XIII).
Stato di conservazione: il codice è stato restaurato nel laboratorio dell Badia Greca di Grottaferrata, come documenta un talloncino cartaceo incollato nel contropiatto posteriore, senza indicazione della data; attualmente la legatura è staccata dal corpo del codice; molte carte sono state risarcite con pergamena moderna; delle cc. 54-56 rimane solo la parte superiore; la c. 57 presenta una lacuna materiale nel margine laterale esterno; c. 64 ha una lacuna materiale nell’angolo inferiore esterno; scalfi nell’angolo inferiore esterno delle cc. 59, 64, 67-69, 71, 72, 87, 91, 122, 133, 144; delle cc. 153, 155-162, 180 rimane solo la parte inferiore.

Decorazione: 1101-1150; iniziali: semplici, di modulo ingrandito, spostate a sinistra rispetto alla colonna di scrittura, eseguite a doppia linea con inchiostro nero e riemnpite di colore rosso; nelle cc. 19-23 le iniziali sono eseguite a doppia linea, con inchiostro nero; c. 1r, fascia ornamentale con motivi vegetali, eseguita con inchiostro nero e colore rosso; cc. 33v, 56v, striscia ornamentale con motivi geometrici, eseguita con inchiostro nero e rosso; c. 52r, striscia ornamentale con motivi geometrici, eseguita con inchiostro rosso; c. 100r, fascia ornamentale con motivi geometrici e vegetali, eseguita con inchiostro nero e rosso; i titoli sono rubricati.

Notazione musicale: cc. 1r-168v, neumatica (è presente la notazione neumatica in alcune parti di testo del Meneo; a volte sembra essere stata aggiunta in un secondo momento).

Legatura: 1601-1700; legatura in pelle floscia, di colore bianco, senza decorazione; sul piatto anteriore e sul dorso si trova la segnatura “B 22”; il dorso è liscio, e presenta resti di lacci incrociati in pelle; lacci in pelle sono presenti sul labbri di entrambi i piatti.

Storia: a c. IIIr si trova scritto da V. Vettori, con inchiostro nero: «Officia divina quae recitantur ab Ecclesia Graeca mensibus sptembris et octobris seu potius Antiphonarium in laudes et honorem sanctorum et alia opuscula quorum indicem sequens pagina exhibet»; su questa stessa carta si trova stampigliato in rosso: «R. Società Romana | 00090 | di Storia Patria»; su c. IVr (numerata I) si trova l’indice vergato da Fabiano Giustiniani, con inchiostro nero.

Ἀνδρέας: Δαρμάριος <sec. 16.> (RGK, 1, 13; 2, 21; 3, 22).
Giustiniani, Fabiano <1579-1627> (bibliotecario della Congregazione dell'Oratorio; Finocchiaro 2011, 31).
Vettori, Vincenzo <1700-1782> (bibliotecario della Congregazione dell'Oratorio; Gasbarri 1963, 187).

cc. 1r-168v
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo uniforme: Menaeum, in greco, Allacci, 78; ODB, 1338 (dal 1 set. al 29 ott.).
Osservazioni: cfr. Debiasi Gonzato, Analecta Hymnica Graeca, I, pp. 41-51 (edizione cc. 3r-5v), 52-62 (edizione cc. 6v-8v), 98-107 (edizione cc. 15v-17v), 133-138 (edizione cc. 18r-20r), 146-157 (edizione cc. 26r-28v), 219-226 (edizione cc. 40v-42r), 294-306 (edizione cc. 74r-76v), 349-359 (edizione cc. 88r-89v).

cc. 169r-180v
Titolo elaborato: Frammenti da padri della Chiesa (vd. Martini, Catalogo, pp. 9-10).

Bibliografia non a stampa: V. Vettori, Inventarium omnium codicum manuscriptorum graecorum et latinorum Bibliothecae Vallicellanae digestum anno Domini MDCCXLIX, qui 173v.

Bibliografia a stampa: E. Martini, Catalogo di manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiane, II. Catalogus codicum Graecorum qui in Bibliotheca Vallicelliana adservantur, Milano 1902 (Indici e cataloghi, 19) [rist. Roma 1967], qui 8-10.
A. Ehrhard, Überlieferung und Bestand der hagiographischen und homiletischen Literatur der griechischen Kirche von den Anfängen bis zum Ende des 16. Jahrhunderts, I-III, Berlin–Leipzig 1937–1952, qui L.
E. Follieri, Saba Goto e Saba Stratelata, «Analecta Bollandiana» 80 (1962), pp. 249-307, qui 266.
A. Debiasi Gonzato, Analecta Hymnica Graeca e codicibus eruta Italiae inferioris, I, Roma 1966, qui 41-51, 52-62, 98-107, 133-138, 146-157, 219-226, 294-306, 349-359.
L. Perria, I manoscritti citati da Albert Ehrhard. Indice di A. Ehrhard, Überlieferung und Bestand der hagiographischen und homiletischen Literatur der griechischen Kirche, I-III, Leipzig-Berlin 1937-1952, Roma 1979 (Testi e Studi Bizantini e Neoellenici, IV), qui 124.
J.-H. Sautel, Répertoire de réglures dans les manuscrits grecs sur parchemin. Base de données établie par Jacques-Hubert Sautel à l'aide du fichier Leroy et des catalogues récents, Turnhout 1995, qui 198.
S. Lucà, Dalle collezioni manoscritte di Spagna- Libri originari o provenienti dall'Italia greca medievale, in "Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici", 44 (2007), 38-96, qui 62 n. 52.
S. Lucà, Ars renovandi. Modalità di riscrittura nell’Italia greca medievale, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio. Atti del Convegno internazionale (Villa Mondragone, Monte Porzio Catone – Università di Roma “Tor Vergata” – Monumento Nazionale di Grottaferrata, 21-24 aprile 2004), a cura di S. Lucà, Indici a cura di M.T. Rodriquez – A.A. Aletta, Roma 2008, pp. 131-154, qui 133 n. 6.
D. Arnesano, Manoscritti greci di Terra d’Otranto. Recenti scoperte e attribuzioni (2005-2008), in: ΤΟΞΟΤΗΣ. Studies for Stefano Parenti, Grottaferrata 2010, 63-101, qui 84 nr. 29.

Fonti: L. Allacci, De libris ecclesiasticis graecorum, dissertationes duae..., Parisiis 1645.
Repertorium der griechischen Kopisten 800-1600, Wien 1981-1997.
Oxford dictionary of Byzantium, prepared at Dumbarton Oaks, A. P. Kazhdan editor in chief, A.-M. Talbot executive editor, New York-Oxford 1991.

Riproduzioni: http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ARM0281_Vall_B_22&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU.

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