Vall. D 61           

Descrizione del manoscritto

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Vall. D 61

1275-1400 · membr., guardie membranacee · composito di 2 elementi · cc. 1 + 166 + 1 (numerazione delle carte in cifre arabe, in inchiostro nero, collocata nell’angolo superiore esterno, da 1 a 165: dopo c. 80 c’è una carta senza numerazione e poi si riprende con la numerazione 81; numerazione delle carte moderna, in cifre arabe, stampigliata con inchiostro nero nel margine inferiore esterno, da 1 a 166 (è quella usata in questa scheda)) · mm 175138 · palinsesto integrale (la scriptio inferior forse è dell'XI secolo; il testo secondo Martini 1902, p. 95, sarebbe un Canonario).

Fascicolazione: 1x8 (8), 2x8 (16), 3x8 (24), 4x8 (32), 5x8 (40), 6x7 (47: c. 44 è un foglio isolato), 7x8 (55), 8x8 (63), 9x7 (70: c. 65 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 69-70), 10x8 (78), 11x8 (86), 12x8 (94), 13x8 (102), 14x8 (110), 15x8 (118), 16x8 (126), 17x8 (134), 18x8 (142), 19x8 (150), 20x8 (158), 21x8 (166); i fascicoli iniziano con il lato carne e rispettano la regola di Gregory, tranne i casi segnalati in cui sono cadute singole carte.
Stato di conservazione: restaurato presso il laboratorio della Badia Greca di Grottaferrata, come avverte un timbro in inchiostro blu nel contropiatto posteriore; la qualità della superficie scrittoria è determinata dalla più o meno riuscita cancellazione della scriptio inferior: se infatti nelle cc. 1-78 è piuttosto visibile la scrittura antica, nelle cc. 79-158 invece la pulizia è stata più accurata e le tracce del testo antico sono poco visibili; uno scalfo si trova a c. 105; fori sono presenti nelle cc. 9, 129; un danno materiale è a c. 120, parte inferiore esterna.

Legatura: 1900-1980; assi in legno; coperta in pelle marrone; il dorso è liscio e su di esso si trova impresso in oro “D 61”; decorazione impressa a secco, con motivi geometrici e vegetali; bindella di pelle senza puntale (andato perso) agganciato al piatto posteriore; contrograffa di metallo sul piatto anteriore; restauro: presso il laboratorio della Badia Greca di Grottaferrata, come avverte un timbro in inchiostro blu nel contropiatto posteriore.

Storia: a c. Ir si trova stampigliato con inchiostro nero “Synaxarium ecclesiae Graecae scriptum circa XIII Christi saeculum”, e poco dopo a matita il numero di inventario “00401”; nel margine inferiore di c. 1r si trova vergata con inchiostro nero la nota “Synaxarium ecclesiae Graecae scriptum circa XIII Christi saeculum”; Martini (p. 95) avverte che nella c. Ir egli leggeva «Petri Polidoro V.C. munus Bibliothecae Vallicellanae», ma attualmente la prima carta di quardia è frutto di restauro.

Vall. D 61/1

1275-1325 · membr. · (cc. 1r-158v + Vat. gr. 2325, cc. 1r-6r [dopo c. 5 c'è la numerazione 5a]) · cc. 158 (cc. 1-158) · mm 173134 (c. 25r) · palinsesto integrale (sono tutte carte palinseste, forse appartenenti a diverse unità codicologiche originarie; nelle cc. 1-78 la scriptio inferior è più visibile rispetto alle cc. 79-158; l’impaginazione è ad una sola colonna; le linee di scrittura sono parallele a quelle della scriptio superior; le scritture (forse opera di mani diverse) sono minuscole, con asse diritto, disegno tondeggiante, poco sviluppo delle aste; secondo Martini (p. 95) il testo potrebbe essere un “Canonarium”).

Segnatura dei fascicoli: nel margine superiore esterno del recto del primo foglio dei fascicoli, in numeri greci, con inchiostro marrone sbiadito: θ´ (25r), ι´ (33r), ια´ (41r), ιβ´ (48r), ιγ´ (56r), ιδ´ (64r), ιϛ´ (79r), ιζ´ (87r), ιη´ (95r), ιθ´ (103r), κ´ (111r), κα´ (119r), κγ´ (135r), κδ´ (143r); da questa segnatura si desume che all’inizio dell’attuale codice mancano 5 fascicoli.
Foratura: lungo il margine laterale esterno, e a volte è anche visibile nei margini superiore ed inferiore.
Rigatura: eseguita a secco; la scriptio superior riutilizza la rigatura del codex antiquior, ma riadatta di volta in volta i bifogli in modo da riscrivere sulle singole righe della inferior (si vedano per es. le cc. 64v, 66r-70v) e ritracciando all’occasione alcune righe (con la stratificazione di solchi e rilievi sulla stessa superficie della pagina); in una tale situazione non è appropriato parlare di sistema e tipo in riferimento alla scriptio superior; tutttavia, il tipo prevalente sembra essere 20B1 Leroy – Sautel.
Specchio rigato: c. 25r: mm 20 // 120 // 33 x 14 / 5 // 76 // 5 / 34.
Righe: c. 25r: rr. 19 / ll. 17 (non tutte le righe tracciate per la scriptio inferior sono riutilizzate dalla scriptio superior).
Disposizione del testo: una colonna di scrittura.
Scrittura e mani: minuscola barocca otrantina, che alterna ductus posato e veloce, con ingrandimento modulare di alcune lettere, e presenza di numerose abbreviazioni.

Decorazione: 1275-1325; iniziali: semplici, eseguite con lo stesso inchiostro del testo, di modulo leggermente ingrandito, di poco spostate a sinistra rispetto alla colonna di scrittura o collocate all’interno della riga, a volta riempite o spennellate con colore giallo; da c. 79r, le iniziali semplici sono riempite a volte di colore rosso; c. 135v, iniziale decorata, occupa un’altezza pari a 8 linee di scrittura, eseguita coon lo stesso inchiostro del testo e con la tecnica “in negativo”, con motivi geometrici e vegetali; c. 79r, fascia ornamentale rettangolare, eseguita con lo stesso inchiostro del testo, con motivi ad intreccio e geometrici, con riempimento parziale di colore giallo; nelle cc. 1-78 i titoli sono spennellati con colore giallo, creando l’effetto “evidenziatore”; eseguita dalla stessa mano del copista.

cc. 1r-78v
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo uniforme: Menologium, in greco, Allacci, 82 (dal 15 novembre al 31 agosto).
Osservazioni: nel codice Vat. gr. 2325, cc. 1-6 si conserva una parte dei mesi di settembre [22-30] e ottobre [1-3].

cc. 79r-158v
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo presente: Συναξάριον σὺν θεῷ ἀρχόμενον ἀπὸ τῆς κυριακῆς τοῦ τελώνου καὶ τοῦ φαρισσαίου· μέχρι τῆς κυριακῆς τῶν ἁγίων πάντων (c. 79r).
Titolo variante: Sinassario, in greco.

Fonti: L. Allacci, De libris ecclesiasticis graecorum, dissertationes duae..., Parisiis 1645.

Vall. D 61/2

1325-1400 · membr. · cc. 8 (cc. 159-166) · mm 174133 (c. 159r).

Foratura: lungo il margine laterale esterno.
Rigatura: queste carte non sono palinseste e non presentano tracce evidenti di rigatura: in esse è ben visibile la foratura lungo il margine laterale esterno, la quale forse è stata usata per una rigatura a colore successivamente cancellata.
Specchio rigato: c. 159r (blocco testo): mm 21 // 120 // 33 x 22 // 91 // 20.
Righe: c. 159r: ll. 18 (i fori tracciati nel margine laterale esterno sono anch’essi 18).
Disposizione del testo: una colonna di scrittura.
Scrittura e mani: minuscola di area otrantina, con ductus fluido, contenute disomogeneità modulari, presenza di numerose abbreviazioni.

Decorazione: 1325-1400; iniziali: ornate, iniziali decorate, eseguite a doppia linea con lo stesso inchiostro del testo (solo in alcuni casi riempite di colore giallo), di modulo ingrandito (altezza pari a ca. 2 linee di scrittura), spostate a sinistra rispetto alla colonna di scrittura; eseguita dallo stesso copista del testo.

cc. 159r-166v
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo variante: Sinassario, in greco.

Bibliografia non a stampa: V. Vettori, Inventarium omnium codicum manuscriptorum graecorum et latinorum Bibliothecae Vallicellanae digestum anno Domini MDCCXLIX, qui 279v.

Bibliografia a stampa: E. Martini, Catalogo di manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiane, II. Catalogus codicum Graecorum qui in Bibliotheca Vallicelliana adservantur, Milano 1902 (Indici e cataloghi, 19) [rist. Roma 1967], qui 95.
M. Petta, Codici greci della Puglia trasferiti nelle biblioteche italiane ed estere, "Bollettino della Badia greca di Grottaferrata" n.s. 26 (1972), 83-129, qui 113.
A. Jacob, Fragments liturgiques byzantins de Terre d'Otrante, «Bulletin de l’Institut historique Belge de Rome» 43 (1973), pp. 345-376, qui 357-358.
O. Mazzotta, Monaci e libri greci nel Salento medievale, Novoli (Lecce) 1982, qui 98.
N. Moran, A List of Greek Music Palimpsests, “Acta Musicologica”, 57.1 (1985), pp. 50-72, qui 69.
D. Arnesano, Il repertorio dei codici greci salentini di Oronzo Mazzotta. Aggiornamenti e integrazioni, in M. Spedicato (a c. di), Tracce di storia. Studi in onore di monsignor Oronzo Mazzotta, Galatina 2005, 27-82, qui 61.
F. Danieli, Il rito greco a Galatone. S. Francesco d'Assisi in un codice bizantino del secolo XV, Galatina 2005 (Quaderni degli Archivi diocesani di Nardò e Gallipoli, N.S. 5), qui 32.
D. Arnesano, La minuscula “barocca”. Scritture e libri in Terra d’Otranto nei secoli XIII e XIV, Galatina 2008, qui 35, 84, 117.
D. Arnesano, Libri inutiles in Terra d'Otranto. Modalità di piegatura di bifogli nella realizzazione del Laur. 87.21, in: Libri Palinsesti Greci: Conservazione, Restauro Digitale, Studio. Atti del Convegno Internazionale, a cura di S. Lucà, Roma 2008, 191-200.
M. D'Agostino, Uno sconosciuto frammento innografico di Terra d'Otranto, «Scripta», 1 (2008), pp. 27-31, qui 28.
D. Arnesano, Gli Epitimia di Teodoro Studita. Due fogli ritrovati del Dossier di Casole, «Byzantion», 80 (2010), pp. 9-37, qui 10 n. 7.
V. Polidori, La lettera patriarcale a Paolo di Gallipoli, «Bollettino della Badia greca di Grottaferrata», 9 (2012), pp. 191-220, qui 205.

Fonti: L. Allacci, De libris ecclesiasticis graecorum, dissertationes duae..., Parisiis 1645.

Riproduzioni: http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ARM0281_Vall_D_61&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU.

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