Vall. D 62           

Descrizione del manoscritto

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Vall. D 62

1375-1400 · membr., guardie cartacee · (+ Vat. Ottob. gr. 393, cc. 15-18 + Vat. gr. 2325, cc. 42-65) · cc. 3 + 124 + 1 (numerazione delle carte di guardia iniziali in numeri romani, inchiostro rosso, collocata nell’angolo superiore esterno, da I a III; nel corpo del codice numerazione delle carte in cifre arabe, con inchiostro nero, collocata nell’angolo superiore esterno, da 1 a 124) · mm 205164 (c. 9r) · palinsesto integrale (tutte le carte sono palinseste; alcune sono ruotate di 180° rispetto alla scriptio superior; si possono sommariamente distinguere, in base alla scrittura ed alla impaginazione, diverse unità codicologiche riutilizzate: I – minuscola ad asse diritto o leggermente inclinato a destra, modulo piccolo, disegno tondeggiante, ductus fluido (cc. 2, 5, 7, 10-90, 92-116), sec. XI; II – minuscola ad asse diritto, disegno angoloso di alcune lettere, con ingrossamenti terminali, ductus posato (cc. 3, 6, 91), sec. X; III – minuscola informale, con asse ora diritto ora inclinato a destra, disegno tondeggiante, ductus fluido (cc. 117-124), sec. X).

Fascicolazione: 1x8 (8), 2x8 (16), 3x7 (24: c. 18 è un foglio isolato il cui tallone è visibile tra le cc. 22-23, e c. 23 è un foglio isolato il cui tallone è visibile tra le cc. 17-28), 4x8 (32), 5x7 (39: c. 35 è un foglio isolato il cui tallone è visibile tra le cc. 37-38), 6x8 (47: c. 41 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 46-47, e c. 46 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 41-42), 7x7 (54: c. 48 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone alla fine del fascicolo), 8x8 (62), 9x8 (70), 10x10 (80), 11x8 (88), 12x8 (96: c. 91 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 93-94, e c. 94 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 90-91), 13x8 (104), 14x8 (112: c. 106 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 110-111, e c. 111 è un foglio isolato di cui è visibile il tallone tra le cc. 105-106), 15x4 (116: le cc. 114 e 115 sono fogli isolati), 16x8 (124); i fascicoli iniziano con il lato carne e rispettano la regola di Gregory, tranne i casi segnalati di caduta di singole carte all’interno dei fascicoli.
Segnatura dei fascicoli: nell’angolo superiore esterno del recto del primo foglio dei fascicoli, in numeri greci, con inchiostro marrone: ιβ´ (25r), ιγ´ (33r), ιε´ (48r), ιη´ (71r), ιθ´ (81r); da questa segnatura dei fascicoli si può desumere che mancano 8 fascicoli all’inizio del codice.
Foratura: sono stati fatti due fori lungo il margine interno, due lungo il margine esterno, due nel margine superiore e due nel margine inferiore; a volte sono visibili i fori fatti per impaginare il testo inferiore nei margini superiore ed inferiore, e solo raramente nel margine laterale esterno (cc. 59-63).
Rigatura: eseguita a secco; sistema 3 Sautel – Leroy, a volte con il ripasso di alcuni fogli per cui il sistema può diventare 15 o 17; tipo V 00A1 Leroy – Sautel; non sono sempre ben visibili le tracce di rigatura, e in alcuni casi lo specchio di scrittura coincide con parte della rigatura più antica.
Specchio rigato: c. 9r: mm 25 // 140 // 40 x 25 // 110 // 29.
Righe: c. 9r: rr. 2 / ll. 24.
Disposizione del testo: una colonna di scrittura.
Scrittura e mani: minuscola barocca otrantina di un copista anonimo, il quale ha trascritto (oltre ai manoscritti che costituiscono la parte iniziale del codice originario, Vat. Ottob. gr. 393 [cc. 15-18] e Vat. gr. 2325 [cc. 42-65]) anche il kanonarion Ambr. E 47 sup. (vd. Arnesano, Nota sui manoscritti di Monaco, fig. 6), e denominato «anonimo 17» da Arnesano, La minuscola «barocca», pp. 118, 125.
Stato di conservazione: conservazione mediocre; la legatura è quasi staccata dal corpo del codice; scalfi sono visibili alle cc. 12, 22, 39, 63, 80, 98, 113; fori si trovano nelle cc. 28, 36, 40, 88, 97, 99/102 (al centro del bifolio, a cavallo della piegatura), 116, 117; un danno materiale è presente nel margine inferiore di c. 54.

Decorazione: 1375-1400; iniziali: semplici, ornate, iniziali maggiori decorate, eseguite a doppia linea con inchiostro rosso, con motivi geometrici e vegetali, di modulo ingrandito (altezza pari a ca. 7 linee di scrittura) e spostate a sinistra rispetto alla colonna di scrittura; iniziali semplici, eseguite con inchiostro rosso, di modulo leggermente ingrandito, e collocate sia a sinistra della colonna di scrittura sia all’interno della riga; c. 1r, banda intrecciata con terminazioni vegetali, eseguita con lo stesso inchiostro del testo e riempita di colore rosso; cc. 32v, 78r, 119r, striscia eseguita con lo stesso inchiostro del testo, con motivi geometrici e vegetali, e contornata di colore rosso; in coincidenza della divisione dei testi si possono trovare piccoli disegni (ad intreccio o a motivi vegetali), spostati nei margini laterali, eseguiti con lo stesso inchiostro del testo e contornati con inchiostro rosso (cc. 6v, 27v, 34v, 44v, 53v, 77v, 80v, 86v, 88r, 90v, 93r, 106v, 108r, 119r, 121v); a volte i nuclei di alcune lettere dal corpo rotondo sono riempiti di colore rosso; in alcuni casi nel margine inferiore sono prolungati i tratti di alcune lettere dell’ultima riga di scrittura, annodati in varie anse, e riempiti di colore rosso negli occhielli (si vedano per es. le cc. 27r, 30rv, 31v-33v); i titoli sono rubricati; eseguita dalla stessa mano del copista.

Legatura: 1701-1800; assi in cartone; coperta in pergamena bianca, senza decorazione; dorso liscio sul quale è scritto con inchiostro marrone “D 62”.

Storia: a c. IIr si trova scritto da V. Vettori: «Lectionarium sacrum cum responsoriis quod olim usui fuerat Graecis presbyteris ecclesiae Galatenensis Neritinae Dioecesis in Regno Neapolis»; nella stessa carta si trova il timbro in inchiostro rosso «Reale Società Romana | 00402 | di Storia Patria»; a c. IIIrv si trova una annotazione sul contenuto del manoscritto, vergata con inchiostro marrone; nel margine inferiore di c, 1r si trova scritto con inchiostro marrone “Sacr. Lectionarium”, e nel margine superiore della stessa carta si trova scritto in inchiostro marrone sbiadito da una mano inesperta Χριστε προηγου δακτυλικων μου πονων.

Vettori, Vincenzo <1700-1782> (bibliotecario della Congregazione dell'Oratorio; Gasbarri 1963, 187).

cc. 1r-124v
Autore: Chiesa ortodossa greca.
Titolo presente: Ἀρχὴ σὺν θεῷ τοῦ μηνολογίου: μηνὶ σεπτεμβρίῳ (c. 1r).
Titolo identificato: Profetologio, in greco, ODB III, p. 1737.

Bibliografia non a stampa: V. Vettori, Inventarium omnium codicum manuscriptorum graecorum et latinorum Bibliothecae Vallicellanae digestum anno Domini MDCCXLIX, qui 274r.

Bibliografia a stampa: E. Martini, Catalogo di manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiane, II. Catalogus codicum Graecorum qui in Bibliotheca Vallicelliana adservantur, Milano 1902 (Indici e cataloghi, 19) [rist. Roma 1967], qui 95-96.
M. Petta, Codici greci della Puglia trasferiti nelle biblioteche italiane ed estere, "Bollettino della Badia greca di Grottaferrata" n.s. 26 (1972), 83-129, qui 114.
A. Jacob, Fragments liturgiques byzantins de Terre d'Otrante, «Bulletin de l’Institut historique Belge de Rome» 43 (1973), pp. 345-376, qui 357-358.
M. Petta, Manoscritti liturgici greci nelle chiese di Galatone, in Studi di storia pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, a cura di M. Paone, II, Galatina, 1973, pp. 685-706, qui 694.
O. Mazzotta, Monaci e libri greci nel Salento medievale, Novoli (Lecce) 1982, qui 98.
N. Moran, A List of Greek Music Palimpsests, “Acta Musicologica”, 57.1 (1985), pp. 50-72, qui 69.
D. Arnesano, «Il copista del Dioscoride». Un anonimo salentino del secolo XIII, «Bollettino dei Calssici» 24 (2003), pp. 29-55, qui 31-32 n. 16.
D. Arnesano, Il repertorio dei codici greci salentini di Oronzo Mazzotta. Aggiornamenti e integrazioni, in M. Spedicato (a c. di), Tracce di storia. Studi in onore di monsignor Oronzo Mazzotta, Galatina 2005, 27-82, qui 61.
D. Arnesano, Il «Copista del Digenis Akritas». Appunti su mani anonime salentine dei secoli XIII e XIV, in "Bizantinistica. Rivista di Studi Bizantini e Slavi", 7 (2005), 135-158, qui 154.
D. Arnesano, La minuscula “barocca”. Scritture e libri in Terra d’Otranto nei secoli XIII e XIV, Galatina 2008, qui 10 n. 22, 11 nn. 48 e 53, 27 n. 147, 39 n. 299, 77, 84, 118, 125.
D. Arnesano, Libri inutiles in Terra d'Otranto. Modalità di piegatura di bifogli nella realizzazione del Laur. 87.21, in: Libri Palinsesti Greci: Conservazione, Restauro Digitale, Studio. Atti del Convegno Internazionale, a cura di S. Lucà, Roma 2008, 191-200, qui 196 n. 45, 200.
S. Lucà, Ars renovandi. Modalità di riscrittura nell’Italia greca medievale, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, studio. Atti del Convegno internazionale (Villa Mondragone, Monte Porzio Catone – Università di Roma “Tor Vergata” – Monumento Nazionale di Grottaferrata, 21-24 aprile 2004), a cura di S. Lucà, Indici a cura di M.T. Rodriquez – A.A. Aletta, Roma 2008, pp. 131-154, qui 133 n. 6.
D. Arnesano, Nota sui manoscritti di Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Graeci 272 e 320, in Sit liber gratus quem servulus est operatus. Studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90° compleanno, a cura di P. Cherubini – G. Nicolaj, Città del Vaticano 2012 (Littera Antiqua, 19), I, pp. 387-400, qui 393 e n. 37.

Riproduzioni: http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.internetculturale.sbn.it%2FTeca%3A20%3ANT0000%3ARM0281_Vall_D_62&mode=all&teca=MagTeca+-+ICCU.

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