Contarini           

Descrizione del fondo

Nome



Contarini [Vedi manoscritti catalogati]

Descrizione



Nicolò Contarini (1780-1849) compare nella scena degli studi naturalistici come un autodidatta, che di preferenza si rivolge allo studio e all’osservazione diretta della natura. La sua rticerca spazia dalla botanica all’ornitologia, dall’entomologia alla geologia. Saranno gli interessi di proprietario terriero a dare un taglio pratico ai sui lavori ed i numerosi contatti e scambi epistolari con studiosi veneti e del resto della penisola a indirizzarlo nell’approfondimento scientifico. Contarini fa parte a pieno titolo di quel circolo di studiosi naturalisti che si forma a Venezia all’inizio dell’Ottocento, raccogliendo l’eredità del "cenacolo clodiense" (Ratti, 1996). Fu attorno a Gian Domenico Nardo che si raccolsero, oltre al nostro, Giovanni Zanardini, Enrico Filippo Trois, Alessandro Pericle Ninni. L’epistolario di Contarini testimonia la fervente attività di confronto intellettuale, scambio di testi e collaborazioni che caratterizza l’ambiente scientifico italiano e internazionale del 19. sec. Le Riunioni di scienziati italiani (la prima a Pisa, 1839) ne sono una testimonianza. L'ordinanza del Vicerè Ranieri (1836) accoglie la proposta di G. D. Nardo di istituire "una raccolta centrale di tutti i prodotti naturali, ed industriali delle venete provincie da formarsi nella capitale di esse". Da qui nascono i primi nuclei delle collezioni naturalistiche di Venezia (Liceo di Santa Caterina, Civico Museo Correr, Istituto Veneto). Il patrimonio del Museo si arricchisce alla morte di Contarini con la donazione alla città delle sue collezioni e della biblioteca. La donazione avvenne con lascito testamentario nel 1851. Sappiamo che i quel periodo le collezioni erano conservate a Palazzo Zandegolà, donato da Teodoro Correr insieme alle sue raccolte. La sede del Civico Museo Correr si trasferì nel 1880 al Fontego dei Turchi e nel 1898 in San Marco. Nel 1923, con l’istituzione del Museo Civico di Storia Naturale, su prorposta dell’ing. G. S. Coen, si portò definitivamente al Fontego dei Turchi. Si conservano gli erbari, la collezione ornitologica, la biblioteca. Sebbene vi sia un inventario del 1849 che testimoni anche una collezione entomologica, non ve ne è traccia. Il carteggio e i suoi appunti personali non sono nominati in alcun elenco, tuttavia nella biblioteca del Museo sono conservate 19 buste contenenti lettere (5 buste), estratti, classificazioni, manoscritti di argomento naturalistico. Il carteggio è ordinato, all’interno delle buste, in fascicoli organizzati per mittente. Il frontespizio del fascicolo riporta il nome del corrispondente del Contarini, gli estremi cronologici della corrispondenza e l’ammontare complessivo delle lettere. Questo tipo di ordinamento sembra coevo: il tipo di carta dei fascicoli è la stessa che il Contarini usava per le minute. Una prima analisi dei frontespizi, tutti manoscritti, fa pensare che sia stato lo stesso autore ad organizzare in questo modo il suo archivio. I fascicoli, pur rispettando per lo più la disposizione per mittenete, contengono talvolta lettere di altri corrispondenti, coerenti nell’argomento trattato con le precedenti e le successive lettere. L’anomalia è talora segnalata (Contarini 1/2 "Lettere del Sig. Massimiliano Spinola di Genova ... e con anche lettere del Sign. Teodoro Monti di Milano, spedizioniere del Sign. Spinola e amico"), talora no (Contarini 1/5.23 è una lettera di Parolini, inserita nel fascicolo della corrispondenza con Baseggio; nulla è segnalato sul frontespizio). Questa particolare attenzione al flusso dell’argomento conferma che l’ordinamento dei carteggi sia di mano dell’autore stesso. Le lettere all’interno del fascicolo sono numerate in numero arabo, a inchiostro rosso. La mano sembra essere successiva, probabilmente contemporanea alla sistemazione in buste avvenuta al momento dell’acquisizione e sistemazione fra le collezioni della biblioteca. Il tipo di buste è lo stesso di quelle che raccolgono il fondo Dondi Dell’orologio, corrisponde anche la

Per Parolini vedi:

G. Busnardo, Alberto Parolini e la storia naturale del suo tempo, in: Storia naturale a Bassano (1788-1988), a cura di A. Minelli, Padova 1990, 13-31

L'illustre bassanese, raccolta annate 1989-1990-1991-1992, Bassano del Grappa 1993, 11-18

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