Bessarione           

Scheda antica biblioteca

Scheda antica biblioteca
Nome Bessarione
Descrizione
Ebbe forse nome Basilio, il greco che, avviato agli studi religiosi, letterari e filosofici, entrò nell'Ordine basiliano nel 1423 con il nome di Bessarione (Trebisonda 1400 circa - Ravenna 18 novembre 1472). E' detto cardinale Niceno in quanto dal 1437 fu metropolita di Nicea. La nomina a cardinale prete della basilica dei SS. XII Apostoli a Roma, e quindi la sua aggregazione alla Curia romana avvenne nel dicembre 1439, con effettivo trasferimento nella sua nuova dimora presso il Laterano nell'autunno 1443. Visitatore apostolico dei monasteri basiliani dell'Italia meridionale e della Sicilia, si adoperò a vantaggio dell'Ordine e in favore della persistenza dell'uso e dello studio della lingua greca; ebbe modo di conoscere i fondi manoscritti conservati presso i monasteri; in particolare, nel 1456 venne nominato archimandrita dell'abbazia di San Salvatore a Messina, e nel 1462 abate commendatario di Santa Croce di Fonte Avellana e commendatario di Grottaferrata. Fu cardinale di Tuscolo dall'aprile 1449. Nel maggio 1463 fu nominato patriarca di Costantinopoli; dall'ottobre 1468 portò il titolo di vescovo Sabinense e non più Tuscolano. Tali titoli sono segnalati nelle note di possesso manoscritte poste nei suoi codici. Con l'incarico di legato per la Francia, Borgogna e Inghilterra, nell'aprile 1472 partì per la Francia, e al ritorno morì fra il 17 e il 18 novembre a Ravenna, ospite del podestà veneziano Antonio Dandolo.
La donazione della biblioteca bessarionea avvenne inter vivos nel maggio 1468, comunicato al doge Cristoforo Moro e autorizzato dal papa Barbo, Paolo II. L'atto originale è il codice marciano Lat. XIV, 14 =4235: Acta ad munus literarium D. Bessarionis cardinalis Nicaeni, episcopi Tusculani et patriarchae Constantinopolitani, in Serenissimam rempublicam Venetam collatum spectantia. Nel quale sono elencati 482 codici greci e 264 latini. La donazione prevedeva che parte dei codici elencati, quanto serviva al cardinale per i propri studi, rimanesse presso di lui. Nella primavera del 1469 giungono a Venezia le prime 30 casse, contenenti 466 fra i manoscritti inventariati. Tutti i restanti, aumentati di ulteriori acquisizioni e copie, giunsero con una seconda spedizione, nel febbraio del 1474, inviati da Urbino, dove il cardinale li aveva messi al sicuro presso Federico da Montefeltro, prima di partire per il suo ultimo, fatale, viaggio. Risultano oggi posseduti 548 codici greci, 337 latini, e 27 incunaboli a stampa.
Gli inventari della donazione, dei medesimi volumi conservati in casse e poi nella Biblioteca di san Marco, sono pubblicati da Lotte Labowsky, Bessarion's Library and the Biblioteca Marciana. Six early inventories, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1979. Bibliografia in Bessarione e l'Umanesimo, catalogo della mostra (Venezia, Biblioteca nazionale Marciana) a cura di Gianfranco Fiaccadori, Napoli, Vivarium, 1994.

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